Martedì 13 ottobre si terrà a Palazzo Madama il voto finale sulla riforma costituzionale. Lo ha annunciato il presidente del Senato, Pietro Grasso, dopo che l’Aula ha approvato con 165 voti a favore, 58 contrari e due astensioni l’ultimo articolo del ddl Boschi, il numero 41.
Poco prima i senatori avevano detto sì anche all’articolo 40 che sopprime il Cnel, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro.
L’aula ha approvato anche alcuni emendamenti presentati o sostenuti dal governo. Uno, in particolare, all’articolo 38, modifica la legge costituzionale sulle modalità di elezione dei giudici della Consulta.
Il primo dei due emendamenti approvati all’articolo 39 stabilisce che la legge elettorale per il Senato sia varata entro sei mesi dall’entrata in vigore della riforma costituzionale. Il secondo invece prevede che le Regioni avranno tre mesi di tempo per adeguare le proprie normative. I nuovi senatori saranno scelti dagli elettori tra i candidati ai consigli regionali, al momento del voto per le Regioni.
Il premier Matteo Renzi su Twitter non nasconde la sua soddisfazione.
Dicevano “Le riforme si fermeranno, il Governo non ha i numeri”. Visto come è andata?Questa è #lavoltabuona #italiariparte
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 9 Ottobre 2015