Palermo – Roma, le pagelle. Gervinho, che gioielli. Quanti 3 tra i rosanero!

di Guido Monastra

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Palermo – Roma, le pagelle. Gervinho, che gioielli. Quanti 3 tra i rosanero!

| domenica 04 Ottobre 2015 - 16:53

Ecco le pagelle del match della 7a giornata di Serie A tra Palermo e Roma (clicca qui per leggere la cronaca).

PALERMO: Sorrentino 6,5; Struna 4,5 (dal 41′ s.t. Rispoli s.v.), Gonzalez 4, El Kaoutari 3, Lazaar 4,5; Rigoni 6, Jajalo 3 (dal 1′ s.t. Gilardino 7), Chochev 3; Hiljemark 6; Trajkovski 4,5 (dal 14′ s.t. Quaison 6), Vazquez 5,5. 

I MIGLIORI DEL PALERMO:

Sorrentino: Para quello che può, ed è già qualcosa. Nei gol subiti non ha responsabilità.

Gilardino: Entra nella ripresa come carta della disperazione e ha il merito di riaprire la partita con un gol da attaccante consumato: stoppa bene la palla, evita l’avversario diretto ed elude l’intervento del portiere. Sfiora il secondo gol di testa, dà comunque un riferimento alla squadra. Dopo prestazioni imbarazzanti sembra sulla via di una condizione accettabile.

Rigoni: L’unico potenziale pericolo – fin quando la partita può definirsi tale – lo crea lui con un bell’inserimento che lo porta al tiro. Ma non è supportato a centrocampo, lui lo capisce e rinuncia alle avventure offensive per cercare di salvare il salvabile.

I PEGGIORI DEL PALERMO:

Gonzalez – El Koutari: Imbarazzante la facilità con cui la Roma evita ogni ostacolo con semplici triangolazioni. Gonzalez è l’ombra del giocatore sicuro di qualche mese fa, sul gol di Gervinho si fa superare come un ragazzino di scuola. Il gol – il secondo consecutivo – gli vale un punto in più ma a quel punto serve a poco. El Koutari non è mai dove deve essere, quasi sempre fuori tempo, nulla a che vedere con le doti che dovrebbe avere un difensore centrale. A questo va aggiunta la incapacità di Struna di rispettare la linea difensiva, è sempre lui a tenere in gioco gli avversari.

Jajalo – Chochev: Avevamo già scritto che una coppia di centrocampisti così inconsistente non può reggere il confronto con il massimo campionato. I due non partecipano all’azione offensiva, non assicurano filtro, non hanno rapidità e non passano la palla oltre i tre metri. Se la difesa balla in quel modo la colpa è anche loro.

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ROMA: Szczesny 5; Torosidis 6,5, Manolas 6, De Rossi 6, Digne 6; Florenzi 7 (dal 38′ s.t. Gyomber s.v.), Pjanic 7, Nainggolan 6,5; Iago Falque 6,5 (dal 21′ s.t. Emerson s.v.), Gervinho 8,5, Salah 5,5 (dal 30′ s.t. Ucan s.v.). 

I MIGLIORI DELLA ROMA:

Gervinho: E’ la partita ideale, la Roma la sblocca subito e può giocare sulle ripartenze. Per Gervinho è un invito a nozze e difatti confeziona un gol meraviglioso dopo aver scartato due difensori. Perfino l’avvilito pubblico di Palermo si alza in piedi e lo applaude a scena aperta. Nel finale segna un altro gol pregevole, evitando due minuti di ansia dopo il 3 a 2 del Palermo. Se segnasse pure di tacco nella ripresa verrebbe giù lo stadio: invece è solo traversa ma in fuorigioco.

Pjanic: Ci vuole poco meno di un quarto d’ora per guadagnarsi un’ampia sufficienza. Segna il gol dell’1 a 0 dopo meno di due minuti con un tocco sull’uscita del portiere dopo una bella triangolazione. Entra – involontariamente – sul secondo gol perchè il suo tiro sbagliato diventa un ottimo assist per Florenzi. Ma è propositivo, sceglie bene i tempi di inserimento. Poi dopo mezz’ora si adegua al ritmo blando della gara, forse esagera perchè nella ripresa incide poco.

Florenzi: E’ in fiducia e come sempre capita in questi casi moltiplica il suo rendimento. Chiude la gara sfruttando bene una palla “sporca” e assicura la solita quantità.

I PEGGIORI DELLA ROMA:

Szczesny: Nel primo tempo, se in porta non ci fosse nessuno sarebbe meglio. Sbaglia un’uscita e spalanca la porta a Vazquez che non ne approfitta; sbaglia un disimpegno e il Palermo è lento ad approfittarne; nell’unica conclusione in porta del Palermo è salvato dalla traversa. Nella ripresa va decisamente meglio: fondamentale una parata su Gilardino sul 3 a 1. Sul gol non ha colpe.

Salah: Avrebbe spazi e occasioni per divertirsi ma non è in giornata. Partecipa alla festa della squadra ma non è certo il protagonista.

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