“L’Italia è ripartita. Ma non lo dico io, lo dicono i numeri Istat, Fmi, Inps. Tutto questo è frutto delle riforme”. Così il premier Renzi intervistato da Repubblica spiega che ora “la vera questione è creare un clima di fiducia” per rimettere in circolo i consumi. Alla domanda se quindi il governo adotterà qualche misura per il ritorno di fiducia e consumi, il premier replica: “Ci sarà ma non posso ancora indicarle i dettagli. Dico solo che abbiamo una sensibilità particolare verso i bambini che soffrono l’indigenza. Che sono tanti e non solo al Sud”.
Il presidente del Consiglio parla anche di Sanità, dopo le recenti polemiche sui presunti tagli e dice, appunto, che è “falso” parlare di tagli alla Sanità, dove invece “l’aumento di fondi è costante”. E precisa: “Nel 2013 c’erano 106 miliardi. L’anno dopo sono diventati 109, poi 110, il prossimo anno 111. Stiamo aumentando i fondi, non li stiamo tagliando”.
E Renzi tocca anche un tema molto caro alla società civile, quello sull’approvazione delle unioni civili: “Dipende da quando finiremo queste riforme. Ma non molliamo. È un impegno di civiltà”, afferma.
Per quanto riguarda il suo ruolo di segretario del Partito democratico, Renzi dice di volere un Pd unito, anche se tra i Dem c’è ancora chi “non ha elaborato il lutto della sconfitta”, e aggiunge: “Tutti evocano Verdini anche vedendolo dove non c’è, come un mostro di Lochness nostrano”.