Il presidente americano Barack Obama e il presidente russo Vladmir Putin nell’incontro a New York si sono detti disposti al dialogo sul futuro della Siria con riferimento a una transizione politica, ma resta il disaccordo rispetto al ruolo in questa del presidente siriano Bashar Assad. Lo fanno sapere fonti vicine alla Casa Bianca.
Il presidente russo non esclude di unirsi ai raid aerei contro l’Isis in Siria: ma “ogni nostra azione sarà fatta solo se in linea col diritto internazionale”.
Ieri tensione all’Assemblea delle Nazioni Unite. “Quattro anni di paralisi diplomatica del Consiglio di Sicurezza hanno fatto sì che la crisi siriana sia andata fuori controllo”. È il duro attacco che il segretario generale Ban Ki-moon ha lanciato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. “Cinque Paesi in particolare ne sono responsabili: Russia, Usa, Arabia Saudita, Iran e Turchia”. E in merito alla crisi migranti ha detto: “Nel 21esimo secolo non possiamo costruire muri e steccati”.
“Ci sono delle potenze internazionali che agiscono in contraddizione con il diritto internazionali. C’è qualcuno che ci dice che dovremmo sostenere dei tiranni come Assad, perchè l’alternativa è molto peggio”. Così il presidente Barack Obama nel suo intervento.
“Bashar Al Assad ha brutalizzato il suo popolo: una soluzione in Siria deve essere la transizione da Assad a un nuovo leader”, ha affermato ancora il presidente americano.
Obama ha anche detto che gli Stati Uniti sono pronti a lavorare con tutti per risolvere il conflitto in Siria, anche con Russia e Iran. Il presidente Usa sottolinea che “catastrofi come quella che si stiamo vedendo in Siria” non si verificano quando c’è democrazia.
Poi si ha parlato della crisi nell’est europeo. “Non possiamo stare a guardare mentre la Russia viola la sovranità dell’Ucraina. Oggi è l’Ucraina domani potrebbe essere qualche altro Paese”, ha detto ancora Obama. “Questo è alla base delle sanzioni Usa imposte alla Russia. Ma non vogliamo ritornare alla guerra fredda”, ha detto Obama, che ha aggiunto: “Non vogliamo isolare la Russia,vogliamo una Russia forte che collabori con noi per rafforzare il sistema internazionale”.
Non si fa attendere la replica del presidente russo Vladimir Putin: “È un errore non cooperare con il governo siriano” di Bashar Assad. Per combattere l’Isis, prosegue Putin, “occorre una coalizione internazionale come quella che si creò contro Hitler durante la Seconda Guerra mondiale”.
E rispetto alla crisi ucraina, secondo il presidente russo “le sanzioni unilaterali sono contrarie ai principi delle Nazioni Unite”. Concetto che Putin ha ribadito più volte dal palco dell’Assemblea generale del Palazzo di vetro.