Ben un uomo su due non riconosce i sintomi del cancro alla prostata in stadio avanzato e tre su cinque (59%) non sempre riconoscono che il dolore di cui soffrono potrebbe essere correlato alla malattia.
È quanto emerge dall’indagine “International Prostate CancerSymptoms Survey”, che ha coinvolto più di 1.200 persone, commissionata dall'”International Prostate Cancer Coalition” in 10 Paesi europei. I risultati sono stati presentati a Vienna.
Il 57% delle persone colpite dal cancro in fase avanzata pensa di dover convivere con il dolore quotidiano e per il 34% parlarne fa sentire più deboli. È proprio all’insorgere di un dolore forte, con difficoltà nel camminare, che gli uomini dovrebbero recarsi dal medico per una visita di controllo e prevenire complicazioni.
Ma la difficoltà di discutere dei sintomi, affermano gli esperti, può anche essere motivata culturalmente: più il 36% degli uomini in Europa e Asia afferma di non essere a proprio agio nel discutere con i medici, rispetto al 12% negli Stati Uniti. Tale statistica ha una forte correlazione col numero di pazienti europei che presentano un tumore in stadio avanzato (72%), maggiore rispetto alla controparte statunitense (53%).
Il tumore alla prostata è la seconda forma più diffusa di cancro e la quinta causa di morte, nella popolazione maschile. Più di 1,1 milioni di uomini nel mondo hanno avuto diagnosticato il tumore solo nel 2012 e solo in Italia si attendono 35mila nuovi casi nel 2015.