Per il quotidiano Die Welt, il governo tedesco era a conoscenza del fatto che alcune case automobilistiche usavano software in grado di manipolare le emissioni dei gas di scarico durante i test antismog. La fonte cita un’interrogazione parlamentare presentata il 28 luglio dai Verdi. In quell’occasione, però, il ministro dei Trasporti non faceva riferimenti né a marche né a modelli specifici.
Nel dettaglio il ministro, in risposta all’interrogazione sollevata dai Verdi, affermava che era “in corso il lavoro sull’ulteriore sviluppo del quadro normativo comunitario”, con l’obiettivo di ridurre “le reali emissioni” dei veicoli.
I titoli nelle ultime due sedute hanno perso un terzo del loro valore: la capitalizzazione complessiva bruciata ammonta a oltre 24 miliardi di euro. Intanto l’ad Martin Winterkorn, in un videomessaggio postato sul sito di Volkswagen, assicura: “Metteremo tutto sul tavolo, il più velocemente possibile e in modo trasparente”.
E oggi prosegue il crollo: a pochi minuti dall’avvio delle contrattazioni i titoli ordinari della casa di Wolfsburg cedono il 7,9%, a 105,5 euro, mentre quelli privilegiati perdono l’8,2% a 100 euro.
Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha chiesto rassicurazioni a Volkswagen Italia sul rispetto della normativa in materia di emissioni e inquinamento aria per le vetture vendute nel nostro Paese. “Qualora necessario”, ha fatto sapere Galletti, l’Italia potrebbe “assumere iniziative quali il blocco delle vendite e il ritiro dei veicoli commercializzati”. Per il titolo del gruppo forti oscillazioni in Borsa.
Al via il Consiglio di sorveglianza.