Ungheria e Croazia si stanno attrezzando per arrestare l’ondata di arrivi di migranti dalla Siria, che sarà uno dei temi caldi al centro del prossimo vertice di Bruxelles il 23 settembre. Intanto non si arrestano i viaggi della speranza dei migranti e continuano a esserci ancora nuove vittime.
Secondo quanto riferito dalla prefettura del Nord-Pas-de-Calais, un rifugiato è morto fulminato nel sito francese dell’Eurotunnel. E appena due settimane dopo la tragedia del piccolo Aylan Kurdi, le autorità turche hanno ritrovato su una spiaggia nella provincia occidentale di Izmir il corpo di una bambina di circa quattro anni, anche lei vittima di un naufragio.
La Croazia ha chiuso nella notte sette degli otto valichi di frontiera con la Serbia, dopo l’arrivo di 13.300 persone in due giorni. Chiusa anche la frontiera tra Serbia e Slovenia. La circolazione dei treni è stata sospesa fra Belgrado e Zagabria, mentre è regolare il collegamento con autobus fra le due città.
I migranti intendono andare verso l’ovest della Croazia, prima a Zagabria poi in Slovenia. Da lì vogliono proseguire per l’Austria e poi raggiungere Germania e Svezia. Intanto l’Ungheria ha iniziato a espandere la costruzione della barriera anti-migranti – già presente in prossimità della Serbia – lungo il confine con la Croazia, al quale stanno già lavorando 600 soldati, mentre altri 500 arriveranno oggi e 700 nel fine settimana.
Il premier ungherese Orban ha aggiunto che la recinzione lungo il confine (41 chilometri) sarà ultimata entro la fine di venerdì. Budapest ha inoltre esteso ad altre due regioni meridionali lo stato di emergenza proclamato nei giorni scorsi in alcuni distretti del Paese.