Ancora una tragedia del mare. Circa 20 migranti sarebbero caduti in acqua nel Canale di Sicilia prima che la barca sulla quale viaggiavano fosse raggiunta da due unità della Guardia Costiera, appena giunte a Lampedusa.
È quanto hanno riferito alcuni extracomunitari sbarcati nel molo dell’isola agli operatori del progetto “Mediterranean Hope”, finanziato dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia.
Una donna ha detto di aver perso due figli e un fratello e un ragazzo del Gambia ha riferito che due suoi amici sono scomparsi tra le onde.
E intanto ieri sono stati salvati 107 i migranti in un’operazione di soccorso coordinata dalla Centrale operativa della Guardia costiera a Roma del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il gommone si trovava a circa 30 miglia dalle coste libiche. Il soccorso è stato effettuato dalla nave “Dattilo” , che ha tratto in salvo tutti i migranti, con l’ausilio dell’unità “Sea Watch”.
Sempre ieri, si sono concluse a Pozzallo le operazioni di sbarco di 329 migranti dalla nave irlandese L.E. Niamh; in particolare sono arrivati 306 uomini, 10 donne, 12 bambini e una bimba. Ricoverata una donna e 4 uomini per controlli.