L’accordo di Schengen prende il nome dalla località situata in Lussemburgo in cui nel 1985 venne firmato il documento da Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi.
Il trattato diede il via alla libera circolazione delle persone in Europa.
Schengen principalmente ha abolito i controlli sulle persone alle frontiere interne all’Europa ed inoltre prevede l’applicazione di regole e procedure comuni in materia di visti, soggiorni brevi, richieste d’asilo e controlli alle frontiere e anche il rafforzamento della cooperazione e del coordinamento tra i servizi di polizia e le autorità giudiziarie.
Attualmente aderiscono 26 paesi, 22 dell’Unione Europea e quattro esterni all’Unione: Norvegia, Islanda, Svizzera e Liechtestein. Fanno parte dell’Unione europea e non di Schengen invece Romania, Bulgaria, Cipro e Croazia.
Regno Unito e Irlanda partecipano solo ad alcuni aspetti, relativi alla cooperazione giudiziaria e di polizia e dunque hanno mantenuto i controlli alle frontiere.
Un trattato che adesso è al centro di discussioni, ripensamenti e polemiche a causa della complessa gestione dei milioni di migranti e rifugiati in fuga dal Sud e dall’Est del mondo che cercano di entrare in Europa.