La polizia thailandese ha rilasciato un identikit dettagliato del sospetto attentatore di Bangkok, filmato dalle telecamere di sicurezza mentre lascia uno zaino nel santuario pochi istanti prima dell’esplosione.
Sempre le forze dell’ordine hanno emesso un mandato di arresto contro il giovane sospettato di aver piazzato la bomba esplosa lunedì sera a Bangkok, aggiungendo il particolare di considerare l’uomo ‘uno straniero’. Lo riferiscono i media locali. Gli investigatori sono inoltre sulle tracce di altri giovani che appaiono nel video, con una maglietta rossa e una bianca.
Nel filmato, per quanto sgranato, i due sembrano far casualmente spazio al ragazzo con la maglietta gialla che poi lascia lo zaino a terra. Successivamente, si soffermano per una decina di secondi coprendo l’ultimo arrivato. La coppia di sospettati si allontana poi insieme, mentre il giovane contro cui è stato emesso il mandato di arresto li segue pochi secondi dopo e si allontana da solo, senza lo zaino.
Intanto ha riaperto al pubblico il santuario Erawan, a Bangkok dopo l’attentato che lunedì ha provocato la morte di 20 persone e il ferimento di altre 126. L’altare induista, situato in un angolo del centralissimo incrocio Ratchaprasong, è stato subito visitato da thailandesi e da turisti, che hanno deposto fiori in onore delle vittime.
Continuano, intanto, le indagini per determinare l’esatta dinamica della strage. Secondo gli inquirenti, l’uomo che ha piazzato la bomba e che è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza della zona, non avrebbe agito da solo. “Ne siamo certi, ad entrare in azione è stata una rete di persone”, ha confermato il capo della polizia Somyot Poompanmoung.
La speranza è ora che la diffusione dei video dell’uomo in azione possa presto dare un nome al sospettato. Il portavoce della polizia ha annunciato in un tweet che sul giovane è stata posta una taglia di un milione di bath, pari a circa 28 mila dollari.
“Sincera solidarietà” è stata espressa dal Papa in un telegramma al re di Thailandia Bhumibol Adulyadej per l’attentato a Bangkok. Nella lettera, firmata dal Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, Papa Francesco sottolinea di essere “profondamente rattristato” per quanto accaduto e assicura le sue preghiere.