Mossa a sorpresa della Cina che per cercare di combattere il rallentamento sempre più evidente dell’economia ha deciso di svalutare a sorpresa lo yuan.
La Banca centrale ha operato la maggiore operazione degli ultimi vent’anni portando la quotazione ufficiale della moneta nei confronti del dollaro a 6,2298 (-1,9%) specificando che si tratta di una misura ‘una tantum’.
E la prima conseguenza è stato il calo del petrolio, assieme ad altre commodities. Il forte taglio del tasso di cambio operato dalla Cina fa salire il prezzo del dollaro riducendo le importazioni delle materie prime verso il paese.
Il greggio Wti del Texas cede 50 centesimi a 44,4 dollari al barile mentre il Brent è scambiato a 50,1 dollari con un calo di 27 centesimi.