La Germania dice no ad un ingresso della Nato nel conflitto tra la Turchia, membro dell’Alleanza, e l’Isis.
A dichiararlo Georg Streiter, vice portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel alla vigilia dell’assemblea atlantica chiesta proprio da Ankara dopo l’operazione contro lo Stato islamico in Siria e obiettivi del Pkk nel nord dell’Iraq e l’attentato di ieri nel quale sono morti due agenti a Diyarbakir.
Ankara ha chiesto la riunione, che si svolgerà domani, invocando l’articolo 4 del Trattato di alleanza, che permette di convocare gli alleati per consultazioni politiche. Da giorni il governo del presidente Recep Tayyip Erdogan ha lanciato una duplice offensiva antiterrorismo contro l’Isis, responsabile del massacro dei giovani socialisti filocurdi a Suruc, e contro il Pkk, gruppo considerato terroristico da Turchia e Stati Uniti ma fino a oggi vero baluardo militare insieme ai curdi del Pyd siriano di fronte all’avanzata dello Stato islamico in Medio Oriente.
I militanti curdi hanno fatto sapere di considerare conclusa la tregua con Ankara proclamata nel 2013, in seguito all’avvio dei negoziati.
Sulle tensioni con i curdi, Streiter ha aggiunto: “La Turchia ha il diritto di procedere contro il Pkk, ma il governo tedesco invita Ankara a non fermare il processo di pace“.
La Turchia intanto “non invierà truppe di terra” in Siria, così come ha assicurato il primo ministro, Ahmet Davutoglu, dopo gli attacchi che hanno preso di mira postazioni dell’Isis e delle milizie curde vicine al Pkk, precisando, in un’intervista a Hurriyet, “non vogliamo vedere l’Isis ai nostri confini” .