Ventitrè anni fa a Palermo avveniva la strage di via D’Amelio. Nell’esplosione che sventrò auto e palazzi nel cuore del capoluogo siciliano, morirono il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina.
Le commemorazioni quest’anno hanno assunto toni diversi da quelli del ricordo dopo la vicenda della presunta intercettazione diffusa dall’Espresso tra il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e il suo medico Matteo Tutino, che ancora oggi è tornato a ribadire la sua estraneità ai fatti : “Non ho mai pronunciato quella frase contro Lucia Borsellino”, ha detto attraverso i suoi legali.
Ieri, durante l’iniziativa organizzata dall’Anm al Palazzo di Giustizia di Palermo, ha preso la parola il figlio del giudice ucciso, Manfredi Borsellino che ha suscitato commozione per le parole pronunciate a sostegno della sorella e di quel “calvario” al quale secondo il fratello è stata sottoposta nel corso del suo incarico come assessore regionale alla Sanità. Il governatore siciliano ha replicato però di non “averla mai lasciata sola”.
16.58 – Attimi di grande commozione in via D’Amelio. Scoccano le 16.58, l’ora in cui Paolo Borsellino e i suoi uomini della scorta persero la vita in seguito ad una gigantesca esplosione, e tutti i presenti sul luogo della strage dedicano un minuto di silenzio con le agende rosse alzate e la tromba a suonare il silenzio. Presenti sotto il palco i pm Roberto Tartaglia e Nino Di Matteo con le rispettive mogli.
16.11 – Sono parole dure quelle che la sorella di Paolo Borsellino, Rita, rivolge al governatore Crocetta: “Quanto squallore in tutta questa vicenda. Provo ribrezzo per certe parole che ho letto, ma non sono solo le parole a fare male, è atteggiamento e un certo modo di essere. Adesso Crocetta, se ne è capace, ritrovi la sua dignità”. Quella delle intercettazioni” non è affatto una vicenda chiusa. Noi abbiamo il diritto di conoscere la verità. Io non amo le polemiche ma voglio i fatti. Noi chiediamo la verità da 23 anni e chiediamo a farlo anche oggi, con le intercettazioni”. E sull’intervento del nipote Manfredi Borsellino, ieri al Palazzo di giustizia, l’ec candidata alla presidenza della regione dice: “Ieri mio nipote ha parlato da palermitano, e anche Paolo diceva che non gli piace questa città, ma bisogna amarla. Credo che ognuno debba fare la sua parte, ognuno per quello che può. Stamattina i bambini qui fanno i bambini, il modo migliore per ricordare Paolo Borsellino. È un luogo da cui la vita deve prendere il sopravvento. Credo che questo anniversario sia caratterizzato da fatti negativi che ci hanno turbato molto – dice ancora – ma anche da una reazione corale che ci fa capire qual è la Palermo vera”.
14.22 – Anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano affida a Twitter il ricordo di Paolo Borsellino e dei ragazzi della sua scorta:
#19luglio #eroipersempre #PaoloBorsellino, #EmanuelaLoi, #AgostinoCatalano, #VincenzoLiMuli, #WalterCosina e #ClaudioTraina.
— Angelino Alfano (@angealfa) 19 Luglio 2015
14.18 – Un pensiero commosso condito da polemiche quello del sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “Questo 19 luglio verrà ricordato come momento rafforzamento della lotta alla mafia e del rifiuto della antimafia di facciata. Non abbiamo bisogno di cicale ma di formiche. Lumia dice che io ho iniziato la stagione dell’antimafia di facciata? Io facevo i nomi dei Salvo e di Ciancimino già negli anni Ottanta – replica – Gli eversivi fanno notizia. C’era una tempo in cui la lotta alla mafia era eversiva. Sinceramente diffido da chi utilizza gli autoproclami come Montante, Lumia, Virga. L’ho già detto: se Lumia rimane nel Pd non ho intenzione di rimanerci”.
12.36 – “Paolo Borsellino era un magistrato rigoroso, instancabile e brillante e, pertanto, costituiva un temibile avversario della criminalità organizzata. Colpendo lui e le persone della sua scorta, la mafia metteva in atto l’ennesimo tentativo di colpire al cuore le istituzioni democratiche e la convivenza civile nel nostro Paes”. Lo afferma la presidente della Camera Laura Boldrini, in un messaggio inviato al prefetto di Palermo e ai familiari di Paolo Borsellino e degli agenti di scorta trucidati in via D’Amelio.
12.03 – Il rispetto delle Istituzioni, per il procuratore Capo di Palermo Francesco Lo Voi, “è l’unico motivo per il quale ho ritenuto doveroso intervenire” dopo il caos mediatico innescato dalla pubblicazione della presunta frase shock contro Lucia Borsellino, che non risulta agli atti della Procura di Palermo. “C’era questo aspetto che coinvolgeva le istituzioni – ha aggiunto Lo Voi all’ANSA partecipando alla cerimonia in ricordo della Strage di via D’Amelio nella Caserma Lungaro a Palermo – ed è uno dei pochi casi in cui è doveroso che un procuratore della Repubblica intervenga per dire una parola di chiarezza, che poi ci sia qualcuno che possa crederci o non crederci è un altro discorso, ma la posizione è quella ed è la posizione vera”. “Oggi è il 19 Luglio – ha sottolineato il Procuratore di Palermo- dedichiamolo soltanto al ricordo”.
10.38 – “Da quella terribile estate del 1992 – scrive su Facebook il presidente del Senato Pietro Grasso – ogni 19 luglio sento l’esigenza simbolica di raccogliere i pensieri che quotidianamente affollano la mia mente e lasciarli idealmente riposare all’ombra dell’ulivo piantato dove furono uccisi Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina: il coraggio e la professionalità dei miei ex colleghi, gli uomini e le donne delle forze dell’ordine caduti, le vittime innocenti della mafia, gli anni bui della Sicilia, i soprusi delle cosche, gli errori commessi, i successi conseguiti e, soprattutto, il dolore che sembra essere impermeabile al tempo. Coltivare la memoria del nostro passato, ogni giorno, è fondamentale perchè da essa scaturiscono l’orgoglio e l’energia che servono per riscattare la dignità del nostro Paese. Il 19 luglio 1992 con quell’esplosione che sembrò trascinare via ogni speranza, ci costringe ancora a riflettere, a valutare i risultati, a rinnovare il nostro impegno per la legalità e la nostra fede nella giustizia – prosegue Grasso – Paolo Borsellino è stato un grandissimo uomo, uno straordinario magistrato, un amico. Come tutti i maestri ci ha lasciato un immenso patrimonio intellettuale, etico e professionale: ciascuno di noi, nessuno escluso, ha il diritto e il dovere di trarre dal suo esempio una personale ispirazione, un insegnamento, una ragione per non abbandonarsi all’indifferenza”.
10.02 – La sorella del giudice ucciso Rita Borsellino ai microfoni di Rainews ha detto: “Sono altri che dovrebbero andare via dalla Sicilia, non noi”. E sulle parole del nipote Manfredi pronunciate ieri al Palazzo di Giustizia ha detto: “Avrei voluto piangere anche io ma non riesco a piangere da 23 anni”.
9.29- Il premier Matteo Renzi in un tweet ricorda l’eroismo del giudice Borsellino e della sua scorta.
Non dimentichiamo mai l’eroismo di Paolo Borsellino e di Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 19 Luglio 2015
9.22 – Riaperta la strada dopo che rientra l’allarme per la moto sospetta, senza targa, abbandonata vicino a via d’Amelio
9.06 – In via D’Amelio presenti auto di polizia e unità cinofile per la presenza di una moto sospetta. Tensione prima che iniziono le iniziative in memoria del giudice.