Altra fumata bianca europea sulla crisi greca. I 28 Paesi Ue hanno raggiunto l’accordo sul prestito ponte da 7 miliardi di euro da concedere alla Grecia, ma l’annuncio non sarà dato prima di venerdì. Secondo Bloomberg, anche la Gran Bretagna avrebbe dato il suo parere positivo all’operazione.
Il clima ad Atene, però, rimane bollente. Syriza è praticamente spaccata in due, il Parlamento continua a supportare Tsipras, ma è chiaro che sui punti dell’accordo rimangono grandi distanze tra le tanti voci politiche.
“Il sì è un passo importante – ha dichiarato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ad una radio tedesca – è chiaro però che i recenti sviluppi greci spiazzano un po’”. Il riferimento al referendum è chiarissimo: prima la vittoria del no, poi l’approvazione dell’accordo in Parlamento.
“Grexit” ipotesi svanita? Schaeuble non cambia idea: “La via migliore resta una Grexit temporanea, sarebbe per la Grecia la via migliore. Taglio del debito? Un vero taglio del debito è inconciliabile con l’appartenenza all’unione monetaria”.
Dal fondo salva-Stati Esm arriveranno circa 50 miliardi di euro. A rivelarlo è stato il direttore generale del fondo Klaus Regling in un’intervista alla tv tedesca ARD: “Senza il salvataggio il sistema bancario greco collasserebbe”.
Sull’austerity europea è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Il nostro pensiero non può non andare alle difficoltà attuali dell’edificio europeo e alla crisi di credibilità che lo affligge, legate ad evidenti affanni di progettualità e volontà politica generati da miopi percezioni di interessi nazionali”.
“Se si è avari di investimenti strategici facendo prevalere l’interpretazione più restrittiva dell’austerity economica alla nostra Europa mancherà il respiro – ha proseguito – Non dobbiamo mai dimenticare che l’Europa unita è un ideale e non soltanto uno spazio dove far competere interessi diversi”.
Insomma, per Mattarella: “L’Europa divisa sarà più debole perché i conflitti ci fanno ripiegare su noi stessi – conclude – Gli interessi contrapposti talvolta vengono fatti competere tra di loro fino al punto di creare fratture e gradi diseguaglianze sociali”.