Nuove riunioni dell’Eurogruppo, stesse dure contrapposizioni sul futuro della Grecia. Al centro delle trattative c’è il piano da 12 miliardi presentato da Tsipras a poche ore dall’approvazione del parlamento greco. Non sono state sufficienti 10 ore di riunione all’Europa per decidere se riaprire i negoziati e mettere mano alla rimodulazione del debito, oppure ritornare sul tortuoso e pericolo sentiero che conduce alla “Grexit“.
Poco prima della mezzanotte di ieri, la riconvocazione del vertice per questa mattina alle 11. “Se si arrivasse a un accordo le banche potrebbero riaprire la prossima settimana”, ha dichiarato il ministro dell’Economia greco, George Stathakis alla tv locale. Ma le resistenze, ovviamente, non mancano. Soprattutto quelle del ministro delle Finanze tedesco Schaeuble.
Se nei giorni scorsi, infatti, una grossa fetta dei paesi membri aveva espresso apprezzamenti sulla proposta ellenica, adesso è Schaeuble a frenare sulla possibilità di raggiungere un accordo: “Sappiamo che un taglio del debito pubblico non è possibile secondo i Trattati. Le trattative sono davvero difficili, perchè le proposte sono inadeguate e non credibili”.
Sempre il ministro delle Finanze, scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung am Sonntag, avrebbe proposto una Grexit per cinque anni, tempo in cui Atene potrebbe ristrutturare il suo debito. “Questa ipotesi non può essere presa sul serio perché è legalmente infattibile, senza senso economico e non in linea con la realtà politica”, hanno però affermano fonti diplomatiche dell’Ue vicine ai negoziati.
Secondo la Bild sarebbe in corso una vera e propria “lotta di potere fra la Merkel (favorevole ad un accordo) e il suo ministro delle Finanze“. Una situazione che sa tanto di beffa per la Grecia. In un documento del ministero delle Finanze di Berlino, si legge: “Mancano ambiti centrali di riforma per modernizzare il Paese e produrre crescita e sviluppo sostenibile nel lungo periodo. Mancano i presupposti per un nuovo programma di aiuti basato su 3 anni”.
Sulla stessa linea d’onda anche il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem: “Ancora non ci siamo. Ci sono molte critiche alle proposte greche sulla sostanza e un grosso problema di fiducia”. Per il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, invece: “Stiamo chiaramente facendo progressi, c’è la volontà di raggiungere un accordo, c’è una maggioranza per andare avanti”.
Il premier Renzi, intanto, insiste sempre nel ricordare come l’Italia goda di ben altra salute rispetto alla Grecia: “Si cerca la soluzione, ma l’Europa rischia molto. In queste ore si sta trovando una soluzione. Però, permettetemelo: l’Italia è un’altra cosa, ha altri numeri. L’Italia non rischia, l’Europa però rischia molto: torniamo a crescere altrimenti l’austerity ucciderà l’ideale europeo!”.
La Germania, per di più, si sarebbe opposta all’estensione della scadenza dei finanziamenti alla Grecia a 60 anni, come chiesto dal Fmi. È stato il Wall Street Journal a riportare la notizia citando alcune fonti. Il Fondo ritiene che la scadenza dei prestiti dall’area euro andrebbe raddoppiata dagli attuali 30 anni perché così si renderebbe il debito greco più gestibile.