Otto mesi di arresti domiciliari per l’ex batterista degli AC/DC, Phil Rudd. Le accuse a suo carico sono quelle di possesso di droghe e minacce di morte.
Ad aprile, Rudd, 61 anni, si dichiarò colpevole alle accuse di minacce di morte e possesso di metanfetamina e cannabis. Secondo la corte, Rudd avrebbe licenziato alcuni dei suoi impiegati a causa delle scarse vendite del suo album solista, “Head Job“; poi, avrebbe detto a un suo socio di volere che uno dei suoi ex impiegati “sparisse“. Rudd avrebbe offerto al socio l’equivalente di 200.000 dollari neozelandesi per portare a termine il compito.
Il processo si è svolto alla corte del distretto di Tauranga, nell’isola nord della Nuova Zelanda, giovedì 9 luglio. Il giudice Ingram ha voluto che Rudd fosse monitorato dalle telecamere 24 ore su 24, e ha detto al batterista di fare attenzione: se dovesse evadere i limiti prescritti dalla sentenza, ritornerebbe in custodia cautelare: “Finirai così. Non sono il tuo direttore, non sono tuo padre, sono un giudice”.
Rudd ha recentemente discusso le accuse per le minacce di omicidio con la rivista australiana A Current Affair, spiegando di “essere stato molto stressato all’epoca. Ero tornato in Australia, e le persone con cui avevo lavorato per il lancio del disco avevano combinato un vero disastro. Ero veramente incazzato”. Rudd ha continuato a esprimere il rimorso per le proprie azioni: “Ho visto gli errori del mio comportamento, ma d’ora in poi sarà tutto diverso”.
Il musicista, che è stato sostituito dall’ex batterista Chris Slade per il Rock or Bust World Tour che giovedì 9 luglio fa tappa a Imola, ha anche parlato della sua uscita dal gruppo. “Ho scritto loro una lettera, ho provato a contattare Angus Young (il chitarrista, ndr.). Non ho più sentito nessuno. Sono molto seccato… ma, ecco… è la vita. Sono sicuro che si stanno divertendo come ai vecchi tempi, sono sicuro che staranno facendo il botto. Ci sarà un altro tour, e poi un altro, e io ci sarò. Andrà avanti sino a quando non moriremo. Forse dovremo essere tutti morti prima di fermarci”.