Emergono nuovi inquietanti particolari dopo l’arresto delle 10 persone nel corso dell operazione contro il terrorismo internazionale condotta dalla Polizia di Stato. In particolare l’attenzione va riposta in alcuni sms scritti ed inviati da Maria Giulia Sergio, la ragazza italiana che si è convertita all’Islam ed è partita per combattere con l’Isis in Siria, intercettati nel corso dell’indagine “Martese” che ha portato in carcere anche i suoi familiari.
“Cosa gradita per i fedeli!!! Dio è grande! Due dei mujaheddin hanno assassinato i fumettisti, quelli che hanno offeso il Profeta dell’Islam, in Francia”. Il riferimento del messaggio è chiaramente alla strage di Charlie Hebdo del 7 gennaio: “Habibty Allahu Akbar sono morti i vignettisti che si burlavano del Messaggero pace e benedizione su di lui… !!! Bisogna fare sujud di ringraziamento”, scriveva la Sergio in un altro sms.
Le intercettazioni disposte dalla Procura di Milano hanno permesso di ricostruire con precisione i passaggi del viaggio verso lo Stato Islamico, i contatti e gli aspetti del reclutamento e dell’organizzazione. In un altro messaggio inviato alla famiglia nella fase dell’indottrinamento, la Sergio scrive: “…ma io parlo a nome dello Stato Islamico, lode ad Allah, e Abu Bakr Al Baghdadi chiama qui alla hijra, chiama tutto il mondo alla hijra, chiama tutti gli uomini al Jihad per causa di Dio, perché noi dobbiamo distruggere i miscredenti…”.
Nel blitz antiterrorismo condotto dalla Digos in Lombardia e a Grosseto, sono stati arrestati il padre, la madre e la sorella di Maria Giulia Sergio. La famiglia della ragazza vive a Inzago, nel Milanese. Tra gli arrestati c’è anche lo zio della giovane e il marito albanese della sorella
In tutto sono stati arrestati 4 cittadini italiani, 5 albanesi e un cittadino canadese. Sono tutti accusati a vario titolo di associazione con finalità di terrorismo. Le indagini sono state condotte dalla sezione antiterrorismo della Digos di Milano: secondo i primi dettagli gli indagati sono parte di due famiglie, la prima formata da italiani convertiti da qualche anno all’Islam, la seconda da cittadini albanesi residenti nel grossetano.
Le due famiglie si sono imparentate con il matrimonio di una giovane coppia, e stavano organizzando un viaggio alla volta della Siria per combattere a fianco degli jihadisti. Tra gli arrestati ci sarebbero anche alcuni parenti di Maria Giulia Sergio, 28 anni, ricercata, partita dall’Italia quasi un anno fa e che si troverebbe in Siria con il marito combattente jihadista. I genitori e la sorella, secondo l’accusa, sarebbero anche loro stati pronti a raggiungerla.
Le indagini hanno consentito di ricostruire il percorso seguito dalla giovane coppia. Grazie alle intercettazioni di un telefono in uso ad un coordinatore dell’organizzazione dei foreign fighters dello Stato Islamico è stato possibile ricostruire come vengono accolti e distribuiti sul territorio siriano gli stranieri che da varie parti del mondo partono per raggiungere il Califfato.