Matteo Sereni, ex portiere di Lazio, Sampdoria e Torino è stato condannato con rito abbreviato a 3 anni e 6 mesi di reclusione e alla perdita della patria potestà. L’ex moglie di Sereni, Silvia Cantoro, lo aveva accusato di abusi su minori che sarebbero stati commessi in una villa in Costa Smeralda nell’estate del 2009.
“Sono sconvolto, ho perso ogni fiducia nella giustizia – commenta Sereni, per voce dei suoi legali, poco dopo la sentenza di condanna per violenza su minore pronunciata del gup Marco Contu -. L’unica cosa che mi mantiene vivo è sapere che i miei figli conoscono la verità“.
Per gli avvocati Michele Galasso, Giacomo Francini e Giampaolo Murrighile che lo difendono “Si tratta di una sentenza gravemente ingiusta che ci ha molto sorpreso e che certamente appelleremo. La condanna riguarda un processo nel quale la denuncia proviene dalla ex moglie di Matteo Sereni nel corso di una asperrima separazione coniugale ed in cui persino la bambina, più volte registrata dalla madre, ha successivamente ammesso che le accuse al padre non erano vere”.
Di altro avviso i legali di Silvia Cantoro, ex moglie e procuratrice legale del calciatore.