Un operaio, Pietro Lucido di 43 anni, è morto mentre stava lavorando su un mezzo per realizzare la manutenzione di un edificio, in via Benedetto Croce, nella zona di via Pitrè a Palermo (Fondo Margifaraci). Per cause in corso di accertamento il mezzo si è ribaltato e ha schiacciato l’uomo.
Sono intervenuti i vigili urbani, i carabinieri, i pompieri e i sanitari del 118 che hanno cercato di rianimare l’operaio, ma è stato inutile. Immediata la reazione dei sindacati.
“Abbiamo fatto una ricerca negli archivi di Edilcassa e quelli della cassa edile non risulta il nome di Pietro Lucido – ha detto il segretario provinciale della Fillea-Cgil di Palermo, Francesco Piastra – significa che non è stato dichiarato ai fini previdenziali e contrattuali”.
“Il datore di lavoro ha l’obbligo di presentare la dichiarazione di inizio attività agli organismi competenti quando si instaura un rapporto di lavoro”, ha aggiunto Piastra. “Si tratta dell’ennesima morte bianca, che avviene in una città dove una buona fetta di operai del comparto edile lavora in nero senza tutele e senza diritti”.
La richiesta: “Chiediamo il potenziamento dell’attività ispettiva nei cantieri e vigilanza nell’applicazione della legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Non si può morire così”.
“Ancora un morto sul lavoro – ha commentato il segretario della Feneal Uil Angelo Gallo – Questa volta è un operaio di 45 anni. Non conosciamo la dinamica dell’incidente ma ci affidiamo alle indagini di polizia e magistratura. Nell’attesa di avere chiarezza ci uniamo al dolore della famiglia e chiediamo più controlli”.
“È stato attivato, anche, un tavolo di confronto alla Prefettura di Palermo. Per questo chiediamo che monitoraggio e verifiche sui posti di lavoro partano subito – chiosa – Ancora oggi, nonostante la continua pressione di questo sindacato, mancano 300 ispettori e soprattutto verifiche nei cantieri. Ribadiamo a gran voce che quello della sicurezza resta uno dei temi fondamentali nel mondo del lavoro. Servono maggiore attenzione e controlli frequenti”.