Potrebbe essere Mokhtar Belmokhtar, uno dei più famigerati e ricercati leader di Al Qaida, la vittima del raid aereo lanciato dagli Stati Uniti in Libia, tra sabato e domenica. È il primo intervento militare diretto degli Usa in Libia, dopo i bombardamenti che portarono all’abbattimento del regime di Gheddafi, nel 2011.
Il Pentagono ha confermato il raid, condotto nella notte tra sabato e domenica, conferma che l’obiettivo del bombardamento aereo era “un terrorista associato ad al Qaida” che “rappresenta una minaccia per gli interessi dell’America e dell’Occidente”. Ma non una parola sui dettagli dell’operazione e, soprattutto, sul suo esito. “Stiamo valutando i risultati dell’intervento e forniremo ulteriori informazioni al momento giusto”, ha detto il portavoce Steve Warren.
Secondo alcune fonti, Belmokhtar sarebbe stato sorpreso dai bombardamenti americani durante una riunione con i suoi fedelissimi e insieme a lui sarebbero morte altre sei persone. Altre fonti parlano di diversi raid, nei quali avrebbero perso la vita decine di terroristi.
A parlare della morte del terrorista è stato il governo libico riconosciuto dalla comunità internazionale. Il raid americano era “concordato” con il governo della Libia.