Non aveva intenzione di fare del male al capotreno, ma solo di spaventarlo. È questa la linea difensiva di Josè Emilio Rosa Martinez, il ragazzo che giovedì scorso ha gravemente ferito a un braccio Carlo Di Napoli, con un machete. Lo ha riferito l’avvocato Alessio Mantuano. “Mi dispiace per lui, mi scuso, ero in stato confusionale per l’alcol e volevo soltanto spaventarlo”, ha detto il giovane sudamericano durante l’interrogatorio davanti al gip.
Martinez, 19 anni originario di El Salvador, che ha un figlio di 6 mesi, aveva già ammesso di aver colpito con il machete al braccio il capotreno Carlo Di Napoli e aveva fornito agli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Alberto Nobili e dal pm Lucia Minutella, anche elementi utili per arrivare agli arresti di altri due giovani della gang ‘MS13’.
Oggi, davanti al gip Gennaro Mastrangelo, Martinez ha confermato la versione già resa, e si è detto “dispiaciuto per le conseguenze del suo gesto, di cui si è reso conto solo dopo perché quella sera era in stato confusionale per l’alcol ingerito e poi scosso per l’arresto”, ha detto il suo avvocato.
Il ragazzo davanti al gip avrebbe raccontato che quella sera alla fermata “è nato un parapiglia, una colluttazione tra il suo gruppo, e in particolare tra un suo amico, e il capotreno che aveva chiesto di esibire i biglietti”. A quel punto Martinez si sarebbe messo a “smanacciare con il machete in mano per spaventare il controllore e permettere all’amico di scappare”. Per il suo legale, però, Martinez non aveva “la volontà di uccidere” e per questo la difesa lavorerà sugli atti “affinchè l’ipotesi contestata di tentato omicidio possa essere commutata in lesioni gravi o gravissime”.
Un altro dei giovani, Alexis Ernesto Garcia Rojas, difeso dal legale Robert Ranieli, ha spiegato, invece, che lui non c’entra nulla con l’aggressione al capotreno e che si è accorto “soltanto dopo che Martinez aveva tirato fuori il machete”. Simile, da quanto si è saputo, la versione del terzo arrestato, Jackson Jahir Lopez Trivino.
Il gip per il giovane non ha convalidato il fermo, ma ha disposto il carcere e la difesa valuta il ricorso al Riesame.