Torna a parlare di apparizioni Papa Francesco, al rientro dal suo viaggio in Bosnia Erzegovina, e lo ha fatto durante l’omelia di oggi a Santa Marta e dedicata alla “identità cristiana”. Lo aveva annunciato sull’areo che lo riportava da Sarajevo in Italia e oggi ha puntato il dito contro “quelli che sempre hanno bisogno di novità” ma soprattutto contro i veggenti. “Ma dove sono quelli che ci dicono oggi la lettera che la Madonna manderà alle 4 del pomeriggio? E vivono di questo. Questa non è identità cristiana. L’ultima parola di Dio si chiama ‘Gesù’ e niente di più”.
Il Papa aveva spiegato ai giornalisti che: “Sul problema di Medjugorje, Papa Benedetto XVI, a suo tempo, aveva fatto una commissione presieduta dal cardinale Camillo Ruini; c’erano anche altri cardinali, teologi e specialisti lì. Hanno fatto lo studio e il cardinale Ruini è venuto da me e mi ha consegnato lo studio, dopo tanti anni, non so, 3-4 anni più o meno. Hanno fatto un bel lavoro, un bel lavoro. Il cardinale Mueller (prefetto della congregazione per la dottrina della fede, ndr) Mi ha detto che avrebbe fatto una ‘feria quarta’”, ossia un’apposita riunione, in questi tempi”. Francesco aveva così concluso: “Siamo lì lì per prendere delle decisioni. Poi si diranno. Per il momento si danno soltanto alcuni orientamenti ai vescovi, ma sulle linee che si prenderanno”.
Dopo queste parole qualcuno ha ritenuto che ci fosse un’apertura del Vaticano sulle discusse apparizioni del Santuario (tre dei sei veggenti sostengono di vedere la Madonna tutti i giorni). Oggi, senza citare esplicitamente Medjugorje, Papa Francesco sembra invece aver chiuso definitivamente la questione.
Papa Francesco ha svolto la sua omelia muovendo dalle parole di San Paolo ai Corinzi dove parla dell’identità dei discepoli di Gesù. E’ vero, ha detto, che “per arrivare a questa identità cristiana”, Dio “ci ha fatto fare un lungo cammino di storia” fino a quando inviò suo Figlio. “Anche noi – ha soggiunto – dobbiamo fare nella nostra vita un lungo cammino, perché questa identità cristiana sia forte” così da poterne dare “testimonianza”.
“È vero, c’è il peccato – ha detto -, e il peccato ci fa cadere, ma noi abbiamo la forza del Signore per alzarci e andare con la nostra identità. Ma io direi anche che il peccato è parte della nostra identità: siamo peccatori, ma peccatori con la fede in Gesù Cristo. E non è soltanto una fede di conoscenza, no. E’ una fede che è un dono di Dio e che è entrata in noi da Dio (…) E’ Dio che ci d questo dono dell’identità”.
Fondamentale, ha aggiunto, “è essere fedele a quest’identità cristiana e lasciare che lo Spirito Santo, che è proprio la garanzia, il pegno nel nostro cuore, ci porti avanti nella vita”. Non siamo persone che vanno “dietro ad una filosofia”, ha avvertito, “siamo unti” e abbiamo la “garanzia dello Spirito”.