Raffaele Cantone: "Irregolarità al Cara di Mineo" | Al via i primi interrogatori a Regina Coeli - Si24

Raffaele Cantone: “Irregolarità al Cara di Mineo” | Al via i primi interrogatori a Regina Coeli

di Redazione

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Raffaele Cantone: “Irregolarità al Cara di Mineo” | Al via i primi interrogatori a Regina Coeli

| venerdì 05 Giugno 2015 - 10:54

Al via i primi interrogatori a Regina Coeli della seconda fase dell’inchiesta su “Mafia Capitale, che ha portato all’esecuzione di 44 arresti. Il gip Flavia Costantini sentirà Mirko Coratti, già presidente dell’Assemblea Comunale; Francesco Ferrara, dirigente della cooperativa “La Cascina”; il dirigente comunale Angelo Scossafava e l’ex assessore della giunta Marino, Daniele Ozzimo. Domani sarà la volta di tutti gli indagati che sono stati condotti nel carcere di Rebibbia.

Al vaglio degli investigatori del Ros c’è il “corposo” materiale sequestrato nel corso di numerose perquisizioni effettuate nelle abitazioni e nei luoghi di lavori degli indagati mentre sull’appalto al Centro Immigrati di Mineo, il Presidente dell’Autorità Nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, ribadisce di come siano state evidenziate “una serie di gravi irregolarità” ma “purtroppo la stazione appaltante non ha ritenuto di revocare l’appalto. Per cui siamo arrivati ad un paradosso che oggi ci sono gli arresti e che l’appalto è ancora in corso”.

Su Mafia Capitale Cantone ha aggiunto che “spetterà al prefetto capire qual è la situazione. Bisogna capire se e dove è arrivato il livello di infiltrazione, non dimentichiamo che lo scioglimento del consiglio comunale non è legato a fatti corruttivi in se, deve dimostrare l’esistenza di fatti di infiltrazione mafiosa. Gran parte delle vicende si sono verificate prima dell’arrivo di questa giunta, anche se alcune propaggini, hanno riguardato l’attuale, quantomeno, consiliatura, non l’amministrazione”.

Intanto la cooperativa La Cascina ha inviato una nota, firmata dal presidente del Consiglio di amministrazione, Giorgio Federici. evidenziando  che “i provvedimenti che hanno interessato alcuni propri dirigenti non riguardano in alcun modo reati di mafia”. Il fulcro degli addebiti mossi nei confronti de La Cascina – si legge ancora nel comunicato – riguarda il centro di accoglienza dei richiedenti asilo di Mineo” e tale riguardo “è ferma convinzione della cooperativa che le procedure di affidamento si siano svolte nel pieno rispetto della normativa vigente e conformemente ai criteri di evidenza pubblica”.

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