Il fango che imbrattava l’immagine della Fifa si era accumulato fin dal 1998 e molti hanno chiuso gli occhi, fingendo di non accorgersene. Chuck Blazer, la gola profonda delle indagini delle autorità americane sulla Fifa, che hanno portato agli arresti di fine maggio, a Zurigo, ha ammesso il pagamento di tangenti anche per l’assegnazione dei Mondiali di calcio di Francia 1998 e di Sud Africa del 2010.
È quanto emerge dalla trascrizione dell‘interrogatorio di Blazer nel 2013 quando per la prima volta ammise la sua colpevolezza e parlò della Fifa. Trascrizione sulla quale la corte americana ha rimosso il segreto.
L’ex manager della Fifa ammette che anche altri del comitato esecutivo si erano detti d’accordo ad accettare tangenti per la selezione del Sud Africa. “Sapevo che i fondi coinvolti arrivavano da tangenti ed io e altri abbiamo usato bonifici, email e telefonate per effettuare il pagamento e nascondere la natura della tangente” mette in evidenza nella trascrizione del 2013, riferendosi ai fondi trasferiti dagli Stati Uniti ai Caraibi.
Blazer è stato al vertice della Concacaf, la confederazione del Nord America e il gestore della Gold cup; da qualche anno, il suo astro si era offuscato e aveva cominciato a raccontare i segreti della Fifa all’FBI. Il 25 maggio 2011 accusò Jack Warner e Mohamed bin Hammam, candidato alla presidenza della Fifa, di aver offerto tangenti ai membri della Concacaf. Bin Hammam ha dovuto ritirare la candidatura, facendo così vincere il rivale Blatter.