In relazione all’operazione che ha portato all’emissione di 39 misure cautelari nei confronti di presunti esponenti della mafia palermitana, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Civico di Palermo, Giovanni Migliore – a proposito della chiusura del bar interno all’interno dello stesso ospedale – ha diramato una nota nella quale manifesta “il pieno apprezzamento per il lavoro della magistratura e delle Forze dell’ordine, nonché la più ampia disponibilità a collaborare per il proseguimento delle indagini”.
“Si ritiene utile precisare – continua la nota – che l’attuale Direzione aziendale, sin dal proprio insediamento, ha disposto, mediante gli uffici competenti, una revisione di tutti i rapporti in essere con i diversi soggetti titolari della disponibilità di beni immobili insistenti all’interno ed al di fuori del perimetro ospedaliero. In particolare, è stata verificata l’esistenza di contratti per la conduzione in affitto di diversi locali, tra cui quelli della Società Medipast a r.l. , con la quale venne stipulato contratto nel corso del 2010, con decorrenza dal giorno 1 novembre 2010 e scadenza 31 ottobre 2016″.
“Nel febbraio del corrente anno – aggiunge Migliore – essendosi accertato il parziale pagamento dei canoni, la direzione amministrativa ha richiesto ai preposti uffici un quadro aggiornato degli estratti conto debitori proprio dei conduttori di immobili presenti all’interno del presidio, rilevando un credito nei confronti della predetta ditta pari ad euro 177.000,00, motivo per cui è stata disposta l’attivazione delle procedure finalizzate al recupero immediato delle somme dovute, nonché alla risoluzione del rapporto contrattuale in essere; per la prosecuzione delle quali occorrerà concordare modalità e forme con la custodia giudiziaria, già in tal senso contattata”.