Un minuto di silenzio alle 15 in occasione del 100/o anniversario dell’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra, scandito con una salva d’onore sparata da una squadra di militari in armi presso i monumenti ai caduti di 24 città, in tutte le Regioni. A Roma il colpo è partito dal cannone del Gianicolo. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di alloro come omaggio al milite ignoto.
Il capo dello Stato è quindi andato sul Monte San Michele, in provincia di Gorizia, luogo di una delle più sanguinose battaglie della Prima guerra mondiale. “La guerra – ha detto – fu anche un grande fattore di modernizzazione, industriale, scientifica, sociale. Ma mai crescita di modernità fu pagata a così caro prezzo. Da un punto di vista umanitario fu una carneficina: vi persero la vita 10 milioni di militari e un numero indefinito di civili, vi furono milioni di feriti e di mutilati. Distrusse economie fiorenti, produsse lutti e devastazioni, fame e miseria”.
“Sul piano geopolitico, le sue conseguenze – anzitutto, i trattati di pace troppo duri – costituirono i presupposti per nuovi e ancor più tragici eventi in Europa e nel mondo”.
“Non dobbiamo avere paura della verità. Senza la verità, senza la ricerca storica, la memoria sarebbe destinata a impallidire. E le celebrazioni rischierebbero di diventare un vano esercizio retorico. In Italia, nonostante sia passato un secolo, la memoria di quella guerra, la “Grande Guerra”, è ancora sentita. Il conflitto 1914-18 fu una tragedia immane che poteva essere evitata. La guerra, ogni guerra, porta sempre con sé sofferenza, distruzione e morte”.
Diverse le manifestazioni per celebrare la ricorrenza: musei e luoghi storici aperti al pubblico. Stelle alpine fatte di carta, colpi a salve in 24 città alla stessa ora, con le tv sintonizzate sul ricordo: “È corale la commemorazione che il Governo ha riservato al 24 maggio, data che 100 anni fa segnò l’ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale e che costò il sacrificio di 650mila caduti militari e circa 600mila vittime civili. Per ricordare, il Paese si ferma con un minuto di raccoglimento osservato alle ore 15 dalle istituzioni, dalla società civile e dal mondo dello sport”, riferisce una nota del governo.
Gli studenti delle scuole primarie porteranno come omaggio alle vittime una stella alpina realizzata con la carta, simbolo della Grande Guerra combattuta tra le montagne. L’Enac annuncia che verrà “rispettato negli aeroporti nazionali un minuto di silenzio e raccoglimento in memoria dei caduti della prima guerra mondiale”.