Sono quattro le persone uccise dall’uomo che con un fucile a pompa ha sparato all’impazzata da un balcone a Secondigliano, quartiere della periferia Nord di Napoli. L’uomo che ha sparato si chiama Giulio Murolo e ha 40 anni.
Le vittime il fratello dell’uomo Luigi Murolo, e la cognata, Concetta Uliano, vicini di casa, uccisi nel pianerottolo, come il capitano della Polizia municipale, Francesco Bruner, e un passante, Luigi Cantone di 60 anni.
Sei persone sono rimaste ferite nei momenti concitati della sparatoria: due poliziotti, l’ispettore Cristoforo Cozzolino, colpito alle braccia, l’assistente capo Umberto De Falco, raggiunto dai colpi all’addome e a un orecchio, un carabiniere, Luigi Christian Infante, ferito alla mano destra, alla coscia e alla caviglia sinistre, un vigile urbano, Vincenzo Cinque, ferito al collo e al torace, e due passanti, Salvatore Michele Varriale e Luigi Capasso, il primo ferito di striscio alla testa, il secondo a un braccio.
Il fucile a pompa usato per uccidere era legalmente detenuto. L’uomo si è arreso alle forze dell’ordine dopo una difficile trattativa ed è stato portato in Questura. “Sono disarmato, non sparate, mi arrendo”, le sue prime parole quando i poliziotti lo hanno acciuffato.
Secondo le prime ricostruzioni, pare che Murolo avesse litigato con i parenti a causa di un filo per stendere il bucato.
Il sindaco Luigi De Magistris ha annunciato per domani il lutto cittadino e ha annullato la cerimonia d’inaugurazione della stazione metropolitana di Napoli, in programma per domani alla presenza del presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi.
Sparatoria a Napoli, Renzi telefona a De Magistris per esprimere cordoglio e solidarietà. http://t.co/EAKtnAqMvi
— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) 15 Maggio 2015