Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la legge elettorale approvata in via definitiva dalla Camera dei deputati lo scorso 4 maggio. Con questo avallo, il capo dello Stato ha lanciato un segnale chiaro per mettere fine alle polemiche politiche sollevate durante la discussione della legge a Montecitorio e proseguite dopo l’approvazione.
Presidente #Mattarella ha promulgato la #legge recante disposizioni in materia di #elezione della Camera dei Deputati http://t.co/T0ds3tfchO
— Quirinale Uff Stampa (@QuirinaleStampa) 6 Maggio 2015
Mattarella è rimasto sordo, quindi, all’appello del Movimento 5 Stelle che aveva addirittura lanciato l’hashtag su Twitter “#MattarellaNonFirmare”.
Ma se il passaggio al Quirinale appariva già dalle prime ore scontato, le acque non si sono ancora calmate sul piano politico. E nonostante la serenità ostentata dal premier Matteo Renzi – con il tweet di questa mattina sulla firma della legge dedicata “a chi ci ha creduto” – il Pd è ancora scosso dalla conseguenza più grave del dissenso politico sull’Italicum: le dimissioni di Pippo Civati. “Non ho più fiducia in Renzi, non voterò più per governo”, ha detto annunciando le dimissioni dal gruppo parlamentare.