Le temutissime verità di Hristian Ilievski, il capo degli Zingari protagonista del processo su Scomessopoli, cominciano a venire a galla. Cinque ore di interrogatorio con il procuratore De Martino, abbastanza per gettare nuova luce sulla presunta combine di Lazio-Genoa: “Dissi a Mauri: sono la persona che ti può dare i soldi per combinare la partita. Mi disse: ti faccio io un regalo, la partita è già fatta, gioca 1-1 nel primo tempo”.
I verbali del processo pubblicati da Repubblica evidenziano importanti dettagli sul ruolo ricoperto del capitano biancoceleste: “Mi chiamò alle due di notte Gervasoni e il giorno dopo già volavo verso Roma. Andai in un albergo e venni raggiunto da Zamperini a bordo di un BMW X3. L’ho conosciuto in quel momento. Mi ha detto che poteva farmi combinare la partita Lazio-Genoa e che potevamo andare a Formello, nel ritiro della Lazio”.
“Siamo entrati dentro, all’interno del parcheggio e abbiamo aspettato che arrivasse Mauri – racconta Ilievski – Ero sorpreso del fatto che mi aveva portato nel ritiro della Lazio, cioé in un luogo così importante. È arrivato Mauri e ci siamo presentati. Io sono un appassionato di Mauri e conoscevo la sua fisionomia. Zamperini gli ha riferito che ero la persona che poteva dargli i soldi per combinare la partita”.
Non è il 4-2 finale a destare sospetti, ma l’1-1 a fine primo tempo: “Mauri gli rispose che andava bene così, che la partita era già stata combinata. Io gli riferivo che ero disposto a dargli 350.000 euro per un Over e la vittoria della Lazio. Mauri mi rispose che ci dava il regalo dell’1-1 a fine primo tempo come risultato sicuro. Mi disse inoltre di essere amico di Zamperini e per tale ragione era disposto ad aiutarci”.
A quel punto la richiesta: “Chiesi a Mauri come potevo essergli riconoscente e mi rispose di mettermi a posto con Zamperini – prosegue – Davanti a me Mauri chiamò Milanetto dicendogli che due persone lo avrebbero raggiunto per incontrare i giocatori del Genoa. Andammo all’albergo di Milanetto, lui uscì, parlammo e disse che l’ipotesi “Over” (più di 3 gol complessivi, ndr) con la vittoria della Lazio non poteva essere garantita”.
Perchè? “Il Genoa quel giorno avrebbe giocato non con la sua squadra classica, ma con molti stranieri ai quali non era facile chiedere qualcosa di simile”. Qundi i passi successivi: “Prima di rientrare in albergo io e Zamperini siamo andati in un’agenzia di scommesse che Zamperini conosceva. Alla fine ho guadagnato 150-200 mila euro e ho dato a Zamperini circa 50.000 euro come “saluto” per Mauri e 20.000 per lui”.
“Ovviamente non posso verificare che Mauri abbia avuto il suo – spiega il capo degli Zingari – I soldi li ho consegnati in centro a Milano a Zamperini. A Milano ho incontrato anche Gervasoni, a cena con Gegic in un ristorante giapponese di lusso che appartiene a Seedorf“. Ma Lazio-Genoa non è stata la prima partita truccata con successo.
“La prima partita che è stata combinata è stata Chievo-Novara di Coppa Italia – dichiara Ilievski – Il giorno prima sono arrivato in Italia e ho visto Gervasoni, ho preso l’albergo a Verona dove c’erano i giocatori del Novara e sono venuti da me tre di loro cioè Nicola Ventola, un albanese che si chiama Shala e uno di cui non ricordo il nome, basso di statura che saprei riconoscere se vedessi delle foto”.
“Erano disposti a farsi pagare per la sconfitta del Novara con “Over”. Parlavano anche a nome di un quarto giocatore che faceva il portiere”. E dopo la combine: “Ho consegnato ai tre 150.000 euro. Bertani non avrebbe dovuto giocare quella gara in quanto infortunato. L’accordo era per un Over e Handicap ovvero la sconfitta del Novara. È andata bene perché il Novara ha perso 3-0″.
Ma ci sono particolari curiosi: “Mi è stato detto in seguito che il portiere (Fontana, ndr) era molto religioso e non voleva partecipare a questa combine. Non so se sia vero, ma alla fine ha però preso la sua parte e dopo si è in parte pentito e ha portato metà dei soldi in chiesa. Ho dato anche 30.000 euro a Gervasoni per la mediazione e per il contatto con i giocatori”.
“Quando sono stato sicuro del risultato ho giocato per telefono 400.000 euro su un sito cinese – racconta – Ovviamente la mia giocata era sulla fiducia perché conoscevo da tempo Tan Seet Eng (il boss dell’organizzazione internazionale, ndr). Ho intascato il doppio, ovvero 800.000 euro”. Ma tra le rivelazioni più scottanti ci sono quelle sul match tra il Novara e il Siena di Conte.
“I nostri contatti erano Carobbio e Bertani. Il risultato concordato un “Over 3,5” (più di 4 gol complessivi, ndr). Non abbiamo dato molti soldi poiché la quota era bassa ed è risaputo che in Italia a fine campionato le squadre si mettono d’accordo – conclude Ilievski – Carobbio doveva parlare con qualcuno per fare segnare due gol ed allo stesso tempo fare altrettanto con il Novara. Le cose andarono effettivamente come Bertani e Carobbio ci avevano riferito”.