L’Italicum è stato approvato alla Camera dei deputati con 334 voti favorevoli e 61 contrari.
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Forza Italia e le altre opposizioni non parteciperanno al voto sull’Italicum. Lo ha detto “chiaro e tondo” Renato Brunetta al termine dell’assemblea del gruppo di Fi che ha deciso appunto di “non partecipare a questa infausta giornata per la democrazia italiana e per la democrazia parlamentare”. Brunetta ha definito questa giornata “una violenza che Renzi e il suo governo, la sua maggioranza, infliggono al Parlamento e all’intero paese”.
“Si approvano, tentano di approvare – aggiunge il capogruppo di Fi – una riforma elettorale senza partecipazione alcuna da parte del resto del Parlamento. Lo fanno con colpi di maggioranza tra l’altro dichiarata incostituzionale dalla corte. Ricordiamo i 130 deputati del Pd dichiarati incostituzionali dalla sentenza della Corte di un anno e mezzo fa. Lo fanno grazie ai voti di fiducia, che hanno imposto la cancellazione di tutti gli emendamenti, insomma una violenza continua al Parlamento e alle regole del gioco della democrazia. Per questo noi non parteciperemo a questa giornata che consideriamo infausta e lasciamo al Partito democratico tutte le sue contraddizione, di chi è a favore, di chi è contro, di chi si astiene, di chi partecipa, di chi non partecipa».
Ma la scelta dell’Aventino non ha convinto tutti i deputati di Forza Italia. “Perchè dobbiamo fare gli estremisti?”, chiede uno dei ‘verdinianì contestando la scelta di lasciare l’Aula. Ma Brunetta ha negato qualsiasi spaccatura nel gruppo azzurro. Il Movimento 5 Stelle, da parte sua, lancia un appello alle opposizioni: “Restiamo in aula e votiamo No”. Il terreno dello scontro (e del dialogo) è ancora caldo. Anche la minoranza Dem al momento appare divisa tra chi vorrebbe uscire dall’Aula e chi è per il no. Sempre Forza Italia ha annunciato di avere formalizzato e ottenuto la richiesta per il voto segreto.
Tira dritto per la propria strada, il premier Matteo Renzi per cui la nuova legge elettorale “porterà stabilità politica, che è precondizione per l’innovazione economica”. Il premier, intervenendo alla Borsa, si è detto fiducioso che l’Italicum “sarà approvato dal Parlamento italiano”. “Stiamo dando corso e concretizzazione alle riforme dopo decenni di parole in libertà. Questa prima parte di riforme è molto corposa ma anche doverosa. E’ l’abc per ristabilire le regole come dovrebbero essere: stiamo facendo la legge elettorale per dire che chi arriva primo vince le elezioni. Non sono cose particolarmente geniali”, ha poi aggiunto.