Il giorno dopo l’apertura di Expo, Milano fa i conti con la violenza e con le immagini dei black bloc che mettono sottosopra la città macchiando l’immagine della festa per l’Esposizione universale. Qualche centinaio di incappucciati hanno trasformato il corteo pacifico in guerriglia urbana, richiamando agli occhi e alla mente gli episodi del G8 di Genova. Vetrine di negozi e di banche completamente distrutte, decine di auto date alle fiamme o danneggiate, cinque gli arresti per resistenza aggravata. Sono tutti italiani tra i 27 e 42 anni, tra loro due donne, indagati per lesioni, lancio di cose pericolose e oltraggio. I pm indagano per devastazione, un reato che prevede pene fino a 15 anni di carcere. Molte le iniziative per ripulire marciapiedi e vetrine.
Dall’altro lato, 7 carabinieri lievemente feriti e 4 poliziotti contusi: un bollettino di guerra che, tra le cifre, annovera anche il lancio di 400 lacrimogeni sparati dalle forze dell’ordine per respingere sassaiole, lancio di fumogeni e bombe carta.
E ovviamente, immancabile, è esplosa anche la polemica politica sul tema della sicurezza. Dalla maggioranza arriva la ferma condanna alla distruzione e il pieno sostegno a polizia e carabinieri ma c’è chi si interroga sulla gestione dell’ordine pubblico. Il segretario della Lega Matteo Salvini chiede le dimissioni del ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Qualcuno ha permesso a questa gente di fare i suoi porci comodi. C’è un ministro dell’Interno che dovrebbe vergognarsi, dovrebbe chiedere scusa e poi dimettersi, e c’è un presidente del consiglio che invece di dire che l’Italia s’è desta, per poi regalare una figura di fango all’intero globo, dovrebbe cominciare a lavorare, sul serio, cosa che da un anno non sta facendo”, è il dutro attacco del leader della Lega.
Alfano si difende a spada tratta elogiando il comportamento delle forze dell’ordine: “Un grande grazie alle forze dell’ordine e a tutto il sistema della sicurezza milanese: dal prefetto al questore e a tutti quelli che hanno cooperato. Hanno evitato il peggio con intelligenza e fermezza. Abbiamo fermato molti delinquenti preventivamente e altri ancora: adesso massima durezza contro questi farabutti col cappuccio. Nessuno si sogni di liberarli subito”, ha detto il ministro dell’Interno.
“Gli italiani sanno benissimo da che parte stare: hanno sciupato la festa? Hanno cercato di rovinarcela. Ma quattro teppistelli figli di papà non riusciranno a rovinare Expo. E Milano è molto più forte come spirito e determinazione di quello che questi signori pensano”. Così il premier Matteo Renzi ha commentato la guerriglia urbana a Milano di ieri.
Intanto, sui media mondiali, dal Financial Times, al Guardian, da Le Monde a Der Spiegel, dal Pais alla Bbc, tutti parlano della “guerriglia” di Milano. “L’Expo mondiale, rovinato dagli scontri, che punta a tirar fuori l’Italia dalla crisi”, titola Financial Times che racconta che deglii scandali sulla corruzione, dei ritardi e delle battaglie sulle spese”. The Guardian titola: “La violenza oscura l’inizio di Milan Expo con gli scontri tra polizia e manifestanti”. Bbc online ricorda come “l’Italia, in recessione, spera che la fiera possa portare molti soldi. Dieci milioni di biglietti sono stati già venduti. Ma poco dopo l’apertura, i manifestanti a Milano si sono scontrati con la polizia, che ha risposto con gas lacrimogeni”.
Per Le Monde l’apertura è “I ‘no Expò contro la fiera di Milano” e parla degli scontri tra la polizia e decine di incappucciati” mentre “Scontri a Milano, guerriglia in strada per l’Expo” è il titolo del tedesco Der Spiegel.
(Foto da Youreporter.it)