“Whirlpool ha dichiarato 1.350 esuberi, di cui 1.200 nelle fabbriche e 150 nei centri di ricerca”. Lo ha annunciato Gianluca Ficco della Uilm nazionale al termine della presentazione al ministero dello Sviluppo del piano industriale del colosso degli elettrodomestici. Prevista anche la chiusura dello stabilimento Indesit di Caserta, dove lavorano circa 800 persone e, viceversa, l’assunzione di 280 persone a Varese.
Nello stabilimento campano è scattato subito lo sciopero per la difesa dei livelli occupazionali. A Albacina, i lavoratori hanno bloccato la Strada provinciale 256 per protestare contro gli esuberi. “Costruiremo la reazione più tenace per rigettare questo piano”, annunciano i sindacati. Indesit, prima dell’acquisizione, si era impegnata a non far ricorso a licenziamenti fino a tutto il 2018 e a investire 83 milioni nelle fabbriche italiane”.
“La multinazionale americana, nonostante un piano di investimenti di cinquecento milioni in quattro anni e nonostante la prospettiva di un incremento dei volumi produttivi complessivi in Italia, ha dichiarato 1.350 esuberi, annunciato la chiusura dellos tabilimento di Caserta, la cessazione di uno dei due stabilimenti di Fabriano (Ancona), quello di Albacina, i cui 600 lavoratori secondo il progetto aziendale dovrebbero essere trasferiti nella vicina fabbrica di Melano, e la dismissione del sito di None (Torino) dove attualmente ci sono 90 addetti fra il magazzino e il centro ricerche”, spiega il sindacalista della Uilm.
“Il piano prevede di converso la crescita anche della fabbrica di Melano, dove sarebbe di nuovo concentrata la produzione dei piani cottura”, aggiunge il sindacalista.