Il governo iraniano ha inviato due navi da guerra al largo del porto yemenita di Aden, teatro di feroci combattimenti tra le fazioni opposte nella guerra civile che sta dilaniando il Paese arabo. Ufficialmente, la “Albors” e la nave rifornimento “Bushehr” sono state mandate nel Golfo di Aden per proteggere le navi da carico iraniane contro i pirati.
L’Iran è considerato un Paese sostenitore dei ribelli sciiti Houthi che hanno cercato per giorni per catturare la città di Aden, di fondamentale importanza strategica, allo sbocco del Mar Rosso. Roccaforte del presidente Abd-Rabbou Mansour Hadi, la seconda città del paese è da giorni teatro di violenti scontri e bombardamenti che hanno ucciso da domenica almeno 17 civili. Gli Houthi e i loro alleati – militari fedeli all’ex presidente Ali Abdallah Saleh – sono riusciti ieri ad occupare la sede dell’amministrazione provinciale dopo scontri con i cosiddetti ‘comitati popolari’ vicini a Hadi.
ontro i ribelli Huthi, l’Arabia Saudita con il sostegno di altri Stati arabi ha lanciato una grande offensiva di due settimane. I combattimenti fra i ribelli sciiti Houthi e i soldati governativi sostenuti da Riad si concentrano nel sud dello Yemen, dove nelle ultime 24 ore hanno provocato almeno 140 morti, di cui 50 proprio a Aden. Gli Stati Uniti hanno intensificato le loro vendite di armi all’Arabia Saudita e ai suoi alleati.
Un altro allarme umanitario è stato lanciato dall’Unicef: secondo il fondo per l’infanzia delle Nazioni Unite sono oltre 100.000 le persone che hanno dovuto abbandonare le loro case dal 26 marzo scorso. L’Unicef ha chiesto “rispetto e protezione speciali” in particolare per i bambini coinvolti loro malgrado nel conflitto: sono 74 quelli che hanno perso la vita dopo l’inizio dei raid.
Venti militanti Houthi e due uomini armati sono stati uccisi in scontri mercoledì tra i due campi nella provincia meridionale di Shabwah.
Il primo aereo con a bordo personale della Croce rossa internazionale è atterrato oggi a Sanaa, ha annunciato il direttore operativo dell’organizzazione, Dominik Stillhart. Secondo quanto pubblicato da Stillhart tramite il suo account twitter, altri mezzi seguiranno una volta ricevuta l’autorizzazione.
In particolare, ha specificato la portavoce dell’organizzazione in Yemen, Marie Claire Feghali, si attende il via libera all’approdo di una nave ad Aden, mentre un secondo aereo cargo, con il materiale necessario a curare 1500 feriti, dovrebbe decollare domani da Amman, in Giordania.