Almaviva Contact, firmato l’accordo a Roma | Soddisfatti i sindacati, meno i lavoratori

di Maria Teresa Camarda

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Almaviva Contact, firmato l’accordo a Roma | Soddisfatti i sindacati, meno i lavoratori

| mercoledì 08 Aprile 2015 - 13:10

Firmato a Roma, nella sede degli industriali, l’accordo tra Almaviva Contact e i rappresentanti sindacali. Le trattative durano da giorni e, nell’ultima fase, il tavolo si è protratto per oltre sedici ore. Le prime indiscrezioni sono giunte attraverso le Rsu ai lavoratori dei call center che nonostante lo stop all’avvio delle procedure di mobilità per duemila di loro, hanno manifestato comunque il loro malcontento per delle decisioni che pensano possano penalizzarli.

L’accordo di solidarietà in Almaviva Contact, 25% su base nazionale per 12 mesi (con picchi del 45% su Roma e Palermo) sarà applicato in tutti i siti nazionali e permette ad Almaviva di sciogliere positivamente la riserva per l’acquisizione della commessa di Wind e, in particolare, di salvaguardare l’occupazione del sito di Palermo e di quello di Roma.

> LA NOTA DELL’AZIENDA DOPO LA FIRMA DELL’ACCORDO

Su Palermo, in particolare, dopo le polemiche con l’Amministrazione comunale, si è registrato l’ impegno di Almaviva a cercare una soluzione insieme alle istituzioni locali per una nuova sede che possa garantire la piena occupazione dell’ insediamento produttivo nel capoluogo siciliano.

L’accordo sarà monitorato a livello territoriale con appositi tavoli che gestiranno la corretta applicazione dell’intesa in merito all’applicazione dei contratti si solidarietà. L’ accordo prevede anche una mobilità volontaria, con indennizzi, e la ricollocazione dei lavoratori che hanno perso le commesse.

Per Giorgio Serao della segreteria nazionale della Fistel “l’accordo rappresenta il punto di partenza per tentare di rilanciare l’azienda nella difficile situazione di mercato dei call center, dove mancano le regole e le delocalizzazioni, le gare al massimo ribasso e i cambi di appalto rappresentano una malattia cronica del settore a cui il Governo non è  ancora riuscito a dare risposte. Il sindacato deve assumersi responsabilità che la politica non è in grado di assumersi”.

“È un accordo difensivo ma abbiamo perso nessun posto di lavoro. In un momento così difficile per il mercato e con la crisi del settore la trattativa, lunghissima ed estenuante, ha scongiurato i licenziamenti. Zero esuberi rispetto ai 2mila che erano stati annunciati. In cambio è aumentata la flessibilità ed è aumentato l’ammortizzatore sociale, con i contratti di solidarietà che passano per le sedi di Palermo e Roma al 45 per cento di picco massimo, con una media a conguaglio al 25 per cento”, hanno dichiarato il segretario della Slc Cgil di Palermo Maurizio Rosso e la rappresentante Slc di Palermo Rosalba Vella.

Un punto, soprattutto, ha fatto infuriare i lavoratori, ovvero la decisione che gli stipendi saranno erogati il 10 di ogni mese. Le Rsu hanno annunciato che al ritorno da Roma terranno delle assemblee per illustrare i termini dell’accordo a tutti i dipendenti coinvolti.

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