La Palestina è diventato il 123° Stato che sottoscrive lo Statuto di Roma, il trattato istitutivo della Corte penale internazionale. La cerimonia di ammissione è stata tenuta il 1 ° aprile nella sede della Corte a L’Aia, in Olanda.
Durante la cerimonia, il vice-presidente della CPI, il giudice Kuniko Ozaki, ha presentato al Ministro degli Affari Esteri della Palestina, Riad Al-Malki, un’edizione speciale dello Statuto di Roma, come simbolo del comune impegno per la norma del diritto.
La cerimonia si è svolta alla presenza del Presidente dell’Assemblea degli Stati, Sidiki Kaba, un gruppo di giudici della Cpi, del sostituto procuratore James Stewart e del cancelliere della corte internazionale Herman von Hebel.
Kuniko Ozaki ha dichiarato che:”L’adesione a un trattato è, ovviamente, solo il primo passo dall’entrata in vigore dello statuto di Roma per lo Stato della Palestina che oggi acquisisce tutti i diritti e le responsabilità che derivano dall’essere un Stato parte dello Statuto. Si tratta di impegni sostanziali, che non possono essere presi alla leggera”.
Il Presidente dell’Assemblea degli Stati parte, Sidiki Kaba, ha dichiarato che “tale impegno altamente simbolico conferma, ancora una volta, che la gente di tutto il mondo abbraccia i nobili ideali della Corte, che sono gli ideali di pace e di giustizia per tutti.”
Il Ministro degli Affari Esteri della Palestina Riad Al-Malki ha detto: “Oggi, il mondo compie un passo avanti per porre fine una lunga era di impunità e di ingiustizia. Sono più vicini i nostri obiettivi condivisi di giustizia e di pace”.
Contro l’ammissione della Palestina, si erano schierati Stati Uniti, Canada e Israele; a dicembre del 2014, il presidente Barack Obama aveva firmato una legge che avrebbe tagliato parte degli aiuti all’Autorità Palestinese se “i palestinesi avessero iniziato” o “attivamente sostenuto” un indagine che avrebbe sottoposto i cittadini israeliani di un’indagine per presunti crimini contro i palestinesi.