Sono salite a quattordici le vittime dell’assalto di un commando armato a un albergo nel centro di Mogadiscio frequentato da politici imprenditori e giornalisti, sulla strada che conduce al palazzo presidenziale. “Tredici sono ferite”, ha spiegato il ministro somalo dell’Informazione.
L’assalto è cominciato attorno alle cinque di pomeriggio con l’esplosione di un’autobomba all’ingresso dell’Hotel Makka Al Mukarama. In seguito sono cominciati scontri a fuoco tra i membri del commando e le forze di sicurezza.
La responsabilità dell’assalto all’albergo è stata rivendicata da Sheikh Abdiaziz Abu Musab, un portavoce di Al Shabaab, un gruppo islamista in lotta contro il governo della Somalia.
Non è la prima volta che gli alberghi della capitale somala vengono presi di mira. L’attacco più sanguinoso risale al 20 febbraio quando i jihadisti si lanciarono contro il Central hotel uccidendo una ventina di persone, tra cui il vicesindaco della capitale. Dopo avere dettato legge e avere messo a ferro e fuoco Mogadiscio tra il 2007 e il 2011 il gruppo terroristico è stato cacciato dalla città dalle forze internazionali dell’Unione Africana e del contingente Amisom e si è stabilito nelle aree meridionali del Paese, imponendo alle popolazioni locali una rigida interpretazione della Sharia.