Una sentenza senza rinvii: Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati assolti dall’accusa di aver ucciso Meredith Kercher. Lo ha deciso la Cassazione. Unico colpevole dell’omicidio rimane quindi Rudy Guede. La giovane americana è stata condannata a tre anni per calunnia.
“La sentenza era costellata di errori. È incredibile quello che Raffaele Sollecito è stato costretto a subire”, sono state le prime parole dell’avvocato di Raffaele, Giulia Bongiorno. “Sono immensamente felice”, ha detto a caldo Raffaele. “È finita… è finita…”: Francesco Sollecito ha accolto in lacrime la sentenza della Cassazione. “Stiamo piangendo di gioia” è riuscito solo ad aggiungere Francesco Sollecito che ha atteso con il figlio la sentenza.
“Ho sentito Amanda e le ho appena comunicato la sentenza di assoluzione definitiva. Ovviamente lei è felice. Finalmente l’errore è stato emendato dalla Corte di Cassazione. È un importante riconoscimento per la giustizia”. Lo ha detto l’avvocato Carlo Dalla Vedova, difensore della ragazza americana che attendeva la sentenza da Seattle. “Chiederemo il risarcimento per ingiusta detenzione”, ha aggiunto.
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Amareggiati e delusi i familiari di Meredith Kercher che aspettavano giustizia. “È una verità difficile da digerire per la famiglia, per noi che l’abbiamo difesa e per i giudici che hanno emesso i verdetti di condanna”, ha detto l’avvocato Francesco Maresca, difensore della famiglia Kercher.
La Suprema Corte, dunque, mette la parola fine sul processo per la morte di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa la notte del primo novembre del 2007. Per il suo omicidio sono stati condannati, poi assolti, infine nuovamente condannati Raffaele Sollecito e Amanda Knox, fidanzati all’epoca del delitto.
Il processo è iniziato poco prima delle nove e mezza davanti alla quinta sezione penale della Corte di Cassazione. La seconda udienza, dopo il rinvio dell’altro ieri, è iniziata con l’arringa dell’avvocato Giulia Bongiorno, uno dei due difensori di Raffaele Sollecito, imputato insieme ad Amanda Knox per il delitto.
“Parlerò dei due indizi a carico di Raffaele Sollecito in questo processo: il Dna sul gancetto del reggiseno e l’essere stato fidanzato da 10 giorni con Amanda”, ha detto la Bongiorno aprendo la sua arringa. “Ho apprezzato lo stile della requisitoria del pg, non i contenuti”, ha precisato l’avvocato arrivando in Cassazione.
“Amanda Knox fu pressata da una stranissima medium nella stanza della polizia di Perugia, e una medium non ci deve stare in una stanza di polizia!”. Lo ha detto l’avvocato Giulia Bongiorno in uno dei passaggi finali della sua arringa in favore di Raffaele Sollecito. L’avvocato ha inoltre detto che, a suo avviso anche Amanda, come Raffaele, “è innocente” e che il delitto di Meredith è avvenuto la sera del primo novembre 2007, tra le ore 21 e le 22 e 13 minuti, quando Rudy Guede manda un mms dal suo cellulare. Secondo Bongiorno, inoltre, Meredith non è stata uccisa dal ‘coltellaccio’ ma da un’arma non rinvenuta.
Sollecito è arrivato in Cassazione insieme ai suoi legali Giulia Bongiorno e Luca Maori. Insieme a lui anche la fidanzata Greta e il padre Francesco con la sua compagna. Ma al momento della lettura della sentenza Sollecito non era in Aula. Lo aveva annunciato l’avvocato Bongiorno che aveva ammonito i giornalisti: “Mi raccomando, nessuno scriva che Sollecito vuole fuggire perché non ne ha la minima intenzione”. Il ragazzo era a Bisceglie nella casa della sua famiglia.