Nuove sconvolgenti verità vengono a galla scavando nella vita del pilota che guidava l’Airbus caduto. Lubitz quel giorno non poteva pilotare. Lo dimostrano alcuni certificati medici ritrovati dagli investigatori nelle case di Andreas Lubitz a Dusseldorf e a Montabaur. Il copilota della Germanwings, accusato di aver fatto schiantare di proposito l’aereo con 150 persone a bordo, quel giorno era malato ma non aveva detto nulla alla compagnia.
Secondo il quotidiano tedesco Bild, circa sei anni fa durante i corsi per la sua formazione da pilota, Lubitz aveva sofferto di una grave forma di depressione. L’inchiesta giornalistica ha sottolineato che queste informazioni sono state trasmesse da Lufthansa all’autorità tedesca per la supervisione del trasporto aereo (Luftfahrtbundesamt, Lba).
Ad un certo punto Lubitz aveva interrotto l’apprendistato da pilota, completato in un secondo momento: la carriera da co-pilota aveva preso avvio nel 2013, superando con successo tutti i test, anche quello psicologico, al momento dell’assunzione.
La procura tedesca, nel corso delle perquisizioni, ha trovato un certificato medico che descrive “un’infermità e il suo trattamento”. Si tratta di malattie recenti e anche del giorno della tragedia. Non sarebbero stati trovati messaggi di suicidio ma Andreas Lubitz era in crisi con la fidanzata: una storia che lo aveva segnato profondamente e che potrebbe essere alla base del suo folle gesto.
Nel frattempo, in Francia, sul luogo dello schianto, si è svolta una tragedia nella tragedia. I familiari dei passeggeri dell’Airbus precipitato hanno incontrato, a Le Vernet, i genitori di Lubitz. Lo rivela Joel Balique, moglie del primo cittadino del paese, che svela di non aver visto “rabbia nei loro confronti ma solo comprensione”.
E Lufthansa ha messo a disposizione dei parenti delle vittime dell’Airbus schiantatosi in Francia fino a 50mila euro a passeggero come “prima risorsa finanziaria per superare questi mesi di difficoltà”. Lo ha reso noto un portavoce della compagnia. Secondo gli esperti, la Lufthansa, proprietaria della Germanwings, dovrà rispondere in solido per ogni vittima per una cifra compresa tra diverse decine e centinaia di migliaia di euro.