Lasciare la Spagna per gettarsi nel campionato italiano: una scelta azzeccata quella di Alvaro Morata. Intercettato ai microfoni dell’emittente radiofonica Onda Cero, l’attaccante bianconero ha svelato alcuni retroscena relativi al passaggio dai ‘galacticos’ al club di Andrea Agnelli: “Sono più valorizzato ora che gioco all’estero. Quando sono andato via dal Real Madrid avevo detto che il mio obiettivo era entrare in Nazionale, mi prendevano per pazzo”.
“Non capisco perché non giocavo a Madrid – continua lo spagnolo – Non chiedevo di partire titolare, ma almeno di giocare qualche minuto in più. Allegri, nel bene o nel male, si è accorto delle mie capacità”.
Per quanto riguarda il futuro, al momento, meglio non sbottonarsi più di tanto. Ciò che è certo è che, alla Juve, Morata ha trovato la sua dimensione ideale: “Ritorno al Real Madrid? Sarebbe una mancanza per il club, allenatore, tifosi e compagni – ha spiegato il diretto interessato – Non posso fermarmi a pensare ad altro club. In testa c’è solo la Juve e la Nazionale. Devo ringraziare il club bianconero per la fiducia che hanno riposto in me”.
Capitolo Pogba. Allegri dovrà fare a meno del talento francese che, colpito da un infortunio in occasione della vittoriosa trasferta di Dortmund, rimarrà ai box per almeno un paio di mesi: “Paul è un giocatore molto importante – ha dichiarato Morata – fondamentale, ma il club ha una caratteristica: tutti si sentono importanti e tutti possono fare bene”.
Amici prima ancora che compagni di squadra. Così il ‘delantero’ della Juve descrive il rapporto che lo lega ai giocatori con i quali ha finora condiviso lo spogliatoio bianconero: “Llorente è un amico, mi ha aperto la porta di casa, la città, vorrei giocare di più con lui. Non dimenticherò mai quello che ha fatto per me, il merito è suo se sto giocando così bene”. Pirlo e Buffon, poi, sono due mostri sacri: “Ammirazione assoluta – confessa Morata – due giocatori incredibili. In partita è impossibile fargli un gol. Approfitto di loro. È incredibile, sono due grandissimi persone che mi aiutano e parlano molto con me”.