Un miracolo. Così medici e parenti hanno commentato il salvataggio di un bambino di 22 mesi, Gardell Martin, rianimato dopo essere rimasto senza battito per 101 minuti nel Geisenger medical center, a Danville, nello stato americano della Pennsylvania.
Il bambino era caduto in un torrente gelato dietro casa dei genitori. Arrivato in ospedale con una temperatura corporea di 25 gradi, senza battito cardiaco, i medici hanno provato a rianimarlo per quasi un’ora e mezzo con le tecniche di ‘resuscitazione cardiopolmonare’ (RCP). Quando ormai stavano per arrendersi, il cuore ha ripreso a battere. Il bambino, fatto ancora più eccezionale, non ha riportato alcun danno neurologico.
“È stato un atto di Dio”, ha detto la madre, Rose Martin. “Non c’è alcun dubbio che sia stato un miracolo. Dio ha messo le persone giuste al posto giusto al momento giusto e tutti ha fatto un ottimo lavoro”.
“Non è solo straordinariamente raro il fatto che abbiamo ottenuto che il cuore del bambino tornasse a battere, ma ciò che è ancora più straordinario è la velocità con cui ha recuperato e la completezza del suo recupero”, ha detto il dottor Frank Maffei, direttore della terapia intensiva pediatrica del Geisinger.