La Terza Commissione del Csm ha proposto al sostituto procuratore di Palermo Nino Di Matteo, pm nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia e da tempo oggetto di minacce, il trasferimento ad altra sede per ragioni di sicurezza. Ma il magistrato, ascoltato oggi per questa ragione dalla Commissione, ha risposto che preferisce aspettare l’esito di alcuni concorsi per i quali ha presentato domanda, come quello per tre posti di sostituto alla Procura nazionale antimafia, su cui il plenum del Csm dovrebbe deliberare proprio domani.
La notizia – data dal Gr Rai a cui il consigliere Renato Balduzzi ha dichiarato che il Csm ha preso l’iniziativa perché “nel tempo si è registrata una escalation del problema sicurezza” – è stata confermata a Palazzo dei marescialli, dove spiegano che la procedura in questione è stata aperta una decina di giorni fa e a seguito della risposta data oggi da di Di Matteo, è stata ora sospesa, in attesa che si definiscano i concorsi ai quali il pm ha partecipato.
Oltre alla Dna, il magistrato – che ha ringraziato la Commissione per l’iniziativa- ha fatto domanda anche per il posto di procuratore di Enna. Per i tre posti alla Dna che dovrebbero essere assegnati domani la Terza Commissione all’unanimità ha proposto Eugenia Pontassuglia, pm del processo di Bari sulle escort che l’imprenditore Paolo Tarantini portava nelle residenze di Silvio Berlusconi, il sostituto procuratore di Napoli Marco Del Gaudio, pm del processo all’ex presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini, e il sostituto Pg di Catanzaro Salvatore Dolce, titolare di diverse inchieste sulle cosche calabresi. Ma nella scorsa seduta si è aggiunta una proposta di minoranza, del togato Aldo Morgigni, che chiede di nominare Di Matteo.
Se il pm palermitano non dovesse farcela, non potrebbe comunque chiedere di essere destinato alla procura nazionale antimafia nell’ambito della procedura che gli è stata aperta per ragioni di sicurezza; perché sono ammissibili soltanto trasferimenti orizzontali tra uffici omologhi.