Quattro persone sono state arrestate nell’ambito delle indagini sugli attentati di gennaio a Parigi, costati la vita a 17 persone, oltre ai tre autori. Furono colpiti la redazione del settimanale Charlie Hebdo e il market ebraico Hyper Cacher.
Tra gli arrestati anche un’agente della Gendarmeria francese, convertita all’Islam da due anni. La gendarme è accusata di aver consultato dei file concernenti il suo compagno, Amar R., ritenuto vicino a Amedi Coulibaly, autore della strage all’Hyper Cacher.
Amar era stato arrestato dal 23 gennaio, per un caso di traffico di droga. Gli investigatori erano sulle sue tracce da tempo. Era stato avvistato vicino all’Hyper Cacher in compagnia di Amedy Coulibaly poco prima dell’attacco, il 9 gennaio. Dal suo arrssto, non era mai stato interrogato nell’inchiesta sulle stragi. Su richiesta dei giudici anti-terrorismo, Amar è stato estratto dal carcere per essere ascoltato dagli investigatori della polizia.
La sua compagna, Emmanuelle, aiutante della Gendarmeria, era di stanza a Fort Rosny-sous-Bois, una centrale che ospita le reti dei servizi segreti centrali e le tecnologie avanzate, servizio tecnico di ricerca giuridica e di documentazione o le operazioni di sistema e intelligenza. Avrebbe consultato i file del computer della gendarmeria per conto di Amar, dopo gli attacchi.
Gli altri due sospetti complici di Coulibaly sono stati fermati e sottoposti a interrogatorio a Parigi.