Ha risposto a tutte le domande Roberto Helg, ex presidente di Confcommercio, arrestato mentre intascava una mazzetta, sentito dal gip che dovrà decidere sulla convalida del provvedimento cautelare. All’interrogatorio hanno partecipato i pm Claudia Ferrari e Luca Battinieri. “Nonostante sia molto provato, il mio cliente non si è sottratto a nessuna domanda”, ha detto il suo legale, Giovanni Di Benedetto. Al termine dell’udienza il procuratore ha chiesto, oltre alla convalida, la custodia cautelare in carcere per Helg che risponde di estorsione aggravata. Mentre il difensore, sia per l’età che per le condizioni di salute, ha chiesto i domiciliari. Il gip si è riservato la decisione sia sulla convalida che sul provvedimento cautelare.
Ammette di aver chiesto e intascato la mazzetta e si giustifica dicendo che non era mai accaduto prima e che ha agito per necessità economiche, ma quando i pm gli chiedono quanto guadagni al mese, è costretto ad ammettere di prendere circa otto mila euro. Al contrario di quanto aveva tentato di fare subito dopo l’arresto – aveva inizialmente negato tutto – stavolta, dunque, l’ex presidente di Confcommercio ha dovuto riconoscere le sue responsabilità. “So di avere sbagliato – ha detto – ma mi hanno pignorato casa e avevo bisogno di denaro”.
Da quanto si apprende, l’ex numero due di Gesap non avrebbe coinvolto altre persone nell’episodio né avrebbe parlato ancora di un giro di mazzette più ampio e di gestione illecita di appalti all’interno dello scalo palermitano.
Intanto il presidente della Gesap, Fabio Giambrone, e l’ad, Dario Colombo, hanno aperto un’inchiesta interna per accertare se alcuni funzionari della società che gestisce l’aeroporto di Palermo che, secondo quanto riportato dalla stampa, potrebbero essere coinvolti nell’indagine per estorsione che ha portato all’arresto del vice presidente della società, siano compatibili con le funzioni aziendali. La notizia si apprende in ambienti vicini alla Gesap.