I Carabinieri della compagnia di Randazzo hanno arrestato Giuseppe Longhitano di 44 anni e Benedetto Fazio, di 52, che devono scontare, rispettivamente, 6 anni e 10 mesi e 5 anni e 11 mesi nel carcere di Catania.
Sono due degli affiliati alla mafia di Bronte, arrestati nel febbraio del 2011 nell’ambito dell’operazione “Gatto selvaggio”, con 18 indagati. Nella zona gravitavano gli interessi di due gruppi criminali, quello di Francesco Montagno Bozzone, vicino ai “Carcagnusi” di Santo Mazzei, e quello di Salvatore Catania, fedelissimo al clan Santapaola-Ercolano, gruppi che, in alcuni casi, arrivarono allo scontro per imporre il controllo del territorio.
La rivalità culminò, il 22 febbraio del 2007, con il tentativo di omicidio, il terzo in pochi anni, di Montagno Bozzone: l’agguato avvenne pochi giorni dopo la sua scarcerazione e fu proprio il clan rivale a organizzarlo per vendicare l’uccisione di un affiliato, legato a vincoli di parentela con esponenti emergenti della cosca. L’inchiesta svelò un importante traffico di droga, che aveva basi anche in Lombardia e Toscana, regioni dalle quali alcuni degli affiliati facevano partire, destinazione, svariati quantitativi di cocaina.
Nel corso delle indagini furono sequestrate armi, ma anche un motociclo di provenienza furtiva e caschi integrali che sarebbero dovuti servire per un’azione di fuoco. Fu fatta luce anche su una estorsione ai danni di una sala giochi di Bronte: il titolare rifiutò di pagare e per questo subì il danneggiamento di alcune apparati.