La Regione Siciliana è inadempiente dal 2012 nel percorso nascita, avendo seguito soltanto parzialmente la messa in sicurezza del piano, che ha rinviato nel tempo, nonostante finanziamenti specifici avuti dal 2009. Arriva dal ministero della Salute la diffida al governo dell’Isola chiamato a realizzare sei punti specifici in tempi contingentati, pena l’invio di un commissario ad acta.
Il documento arriva dopo l’ispezione avviata sulla morte di Nicole, la neonata deceduta su un’ambulanza in viaggio per Ragusa per la mancanza di posti letto nelle Utin degli ospedali di Catania e Siracusa. Il ministero della Salute, secondo quanto si apprende, ha ritenuto, che, per fare fronte alle criticità emerse dalle verifiche del comitato Lea, sia improrogabile l’emanazione e l’attuazione di provvedimenti sul percorso nascite. Il ministero ha individuato in sei punti gli interventi improcrastinabili, fissando anche una scadenza uguale per ciascuno: entro il 30 giugno 2015. Sono il servizio di trasporto in emergenza della madre e del neonato, i punti nascita, le Unità di terapia intensiva neonatale (Utin) e le subintensive, il piano di formazione, l’integrazione ospedale-territorio e l’attività dei comitati Percorso nascita regionale e Percorso nascita aziendali.
Per il servizio di trasporto in emergenza della madre e del neonato la Regione Siciliana dovrà definire le modalità di gestione del modello organizzativo, l’elaborazione di protocolli operativi per la gestione della comunicazione tra cliniche private, ospedale e 118, e attivare i servizi nelle aeree non coperte dal servizio e un sistema di verifica e monitoraggio semestrale.
Per questi interventi, dal ministero della Salute è stato disposto anche un report di controllo entro il 31 dicembre del 2015. Sui punti nascita è stata chiesta l’attuazione del piano di riorganizzazione della rete in Sicilia. Disposta anche la chiusura delle strutture con meno di 500 parti l’anno, e occorrerà l’approvazione del ministero della Salute su eventuali eccezioni. Saranno necessari controlli semestrali e c’è il consiglio di sospendere i parti a domicilio, salvo garantire la tutela di madre e neonato anche in casi di emergenza. Sulle Utin il ministero sollecita un piano regionale con un sistema informatizzato collegato al 118. Sulla formazione si dispone un piano triennale per tutti gli operatori sanitari. L’integrazione ospedale-territorio prevede i servizi locali coinvolti nella gestione della gravidanza.
Il ministero della Salute sollecita infine la Sicilia a preparare un report sulle attività dei comitati di Percorso nascita sia regionale che aziendali. Il documento oltre a contenere indicazioni è al tempo tempo stesso una diffida alla Regione Sicilia: il ministero annuncia controlli e verifiche sui sei punti, pronto a intervenire in caso di mancata realizzazione con la nomina di un commissario ad acta per l’attuazione delle misure indicate.