Uno degli oppositori storici di Putin e leader dell’opposizione in Russia è stato assassinato a Mosca. Boris Nemtsov è stato colpito con quattro colpi di pistola in pieno centro mentre passeggiava per le strade della capitale. A compiere l’omicidio sarebbe stato un uomo che, con grande freddezza, si è avvicinato a Nemtsov e gli sparato alle spalle sul ponte Zamoskvoretskiy, di fronte alla basilica di San Basilio e a pochi passi dalla piazza Rossa.
Nemtsov, 55 anni, era stato il vice primo ministro ai tempi della presidenza di Boris Eltsin ed è tra i fondatori di Sojuz Pravych Sil, il partito che ha messo insieme movimenti e organizzazioni politiche dell’area liberale. Putin ha subito condannato il delitto come “un crudele assassinio” ma ha parlato anche di “provocazione”, annunciando una immediata consultazione con i vertici della sicurezza e il suo “diretto controllo” sulle indagini.
Tra le piste c’è anche quella che porta a un agguato deciso dall’estremismo islamico. Nemtsov, infatti, aveva preso una posizione netta sulla strage a Parigi alla redazione di Charlie Hebdo e per questo, dicono i suoi collaboratori “aveva ricevuto minacce”. Secondo il comitato d’inchiesta d’inchiesta russo il crimine è “stato attentamente pianificato”, come anche “il luogo scelto per l’uccisione”.
Padre di quattro figli, fisico Nemtsov era stato indicato nella seconda metà degli anni ’90 come un delfino di Boris Ieltsin per la successione al Cremlino. Era stato governatore di Nizhni Novgorod e vice premier nel governo guidato da Viktor Cernomyrdin ma, con l’avvento di Putin al potere, aveva lasciato gli incarichi nell’esecutivo e si era ritagliato uno spazio nell’opposizione
L’ex primo ministro Mikhail Kasyanov, uno dei leader dello schieramento anti-Putin, sul luogo del crimine ha commentato che “chi ha ucciso Nemtsov dovrà pagare un duro prezzo”. “Una tragedia per la Russia”, ha detto Aleksiei Kudrin, ex ministro delle Finanze ed economista liberale che in un primo momento aveva accettato di collaborare con Putin ma poi ne aveva preso le distanze.
Anche gli Stati Uniti hanno chiesto che venga fatta luce al più presto sull’omicidio. Il presidente Obama ha definito “brutale” e “malvagio” l’assassinio di Nemtsov e ha sollecitato “un’indagine, imparziale e trasparente” per portare i responsabili davanti alla giustizia. Obama ha ricordato “il coraggioso impegno di Nemtsov nella lotta alla corruzione in Russia” e di aver apprezzato la sua disponibilità a condividere i suoi punti di vista in occasione dell’incontro che ebbero a Mosca nel 2009.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella parla di “brutale assassinio” di una “figura significativa ed di un autorevole esponente dell’opposizione in Russia”. Sergio Mattarella esprime “l’auspicio che i colpevoli” siano “presto assicurati alla giustizia. Anche il governo italiano ha commentato l’omicidio: palazzo Chigi “condanna nella maniera più ferma il barbaro omicidio di Boris Nemtsov e auspica un’indagine accurata che porti alla rapida individuazione e condanna dei responsabili”.