La guardia di finanza di Roma e i carabinieri del Ros hanno sequestrato beni riconducibili a Giovanni De Carlo e Agostino Gaglianone, per un valore complessivo di circa 3,5 milioni di euro. L’operazione di oggi è una costola dell’inchiesta su Mafia Capitale.
I due nuovi provvedimenti di sequestro, emessi dal Tribunale di Roma su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica della capitale, sono stati eseguiti da parte del Gico del Nucleo di polizia tributaria e riguardano le quote societarie, il capitale sociale e l’intero patrimonio aziendale di alcune società capitoline, oltre a una unità immobiliare e due auto.
Gaglianone si era legato al gruppo criminale che faceva capo a Massimo Carminati e metteva a disposizione dell’organizzazione le proprie imprese e le sue attività economiche nel settore della edilizia e del movimento terra per la gestione degli appalti di opere e servizi conseguiti dall’associazione anche corrompendo funzionari pubblici. Le indagini avevano accertato come l’imprenditore veicolasse flussi finanziari illegali ai vertici dell’organizzazione.
De Carlo è invece figura ben nota nell’ambiente della Roma bene e del jet-set, ma anche per la sua caratura criminale; pur non facendo parte del gruppo criminale di Mafia Capitale, era legato a Carminati, al punto da essere il dominus occulto di un ingentissimo patrimonio, in parte nascosto anche all’estero, intestato a numerosi prestanome, tra cui i suoi due fratelli.