La Polizia di Teramo ha arrestato 10 persone di nazionalità italiana e straniera responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata all’indebito utilizzo di codici di carte di credito clonati, ricettazione e accesso abusivo a sistemi informatici.
Le indagini degli uomini della squadra mobile e del compartimento Polizia postale, si legge in una nota, hanno permesso di accertare l’esistenza di un’organizzazione criminale con sede “stabile” nei comuni di Alba Adriatica, Teramo e Colonnella, e con diramazioni in altre regioni italiane, dedita al procacciamento ed utilizzo di codici di carte di pagamento illecitamente carpiti a cittadini statunitensi, australiani e indiani.
La Polizia ha emesso i provvedimenti restrittivi a carico di nove persone: un cittadino pakistano di 30 anni e il gestore di un night di 36 anni sono finiti in carcere; un 65enne, un imprenditore di 50 anni, un 49enne, un imprenditore di 45 anni, un 42enne, un cittadino romeno di 30 anni disoccupato, una cittadina moldava di 34 anni disoccupata sono ai domiciliari. Sono in corso le ricerche di un altro soggetto coinvolto nella vicenda, destinatario di provvedimento di arresto domiciliare.
Il sodalizio criminale, grazie a contatti in Pakistan gestiti da uno degli indagati, procurava i codici che clonati venivano divulgati agli altri affiliati i quali li utilizzavano per acquistare articoli di ogni genere, specie elettrodomestici e capi di abbigliamento firmati per poi rivenderli in parte a prezzi vantaggiosi a privati. Dopo una prima fase, gli stessi, senza ricorrere ad azioni di ricettazione dei beni fraudolentemente acquisiti, si erano rivolti ad alcuni titolari di attività commerciali compiacenti al fine di ottenere un vantaggio economico immediato dall’utilizzo dei codici illegalmente carpiti, dividendo l’introiti con gli stessi, senza la consegna della merce.
L’attività investigativa, condotta dai poliziotti con l’ausilio di presidi tecnologici e l’acquisizione di filmati dei sistemi di videosorveglianza degli esercizi colpiti, ha permesso di indagare 20 persone. Il danno economico ai vari circuiti bancari è stimabile in oltre 500mila euro.