Il vicepresidente americano Joe Biden ha messo in guardia Mosca, condannando “con forza” la violazione del cessate-il-fuoco nell’Ucraina dell’Est da parte delle forze separatiste “che agiscono di concerto con le forze russe dentro e attorno la città di Debaltsevo”.
Biden, che ha avuto una conversazione telefonica con il presidente ucraino Petro Poroshenko, ha affermato che “se la Russia continua a violare gli accordi di Minsk, compresa l’intesa più recente firmata il 12 febbraio, il prezzo da pagare per la Russia crescerà“, ha fatto sapere la Casa Bianca. Il vicepresidente americano ha anche condannato la Russia e i separatisti per il fatto di bloccare l’accesso a Debaltsevo degli osservatori del’Osce, “il che permette ai separatisti di continuare i loro attacchi senza inibizione”.
Il cessate il fuoco ha ridotto l’intensità degli scontri, senza però davvero riuscire a fermare temporaneamente una guerra in cui finora – secondo l’Onu – hanno perso la vita più di 5.600 persone. La stessa cancelliera Angela Merkel, che la settimana scorsa ha preso parte al vertice formato Normandia di Minsk (con Vladimir Putin, Petro Poroshenko e Francois Hollande), ha definito la tregua “fragile”.
Il nodo irrisolto resta soprattutto a Debaltseve, un importante snodo ferroviario dove migliaia di soldati sono accerchiati dai miliziani separatisti e gli scontri non sono praticamente mai cessati. Gli osservatori dell’Osce – che devono controllare il rispetto della tregua – denunciano che i ribelli hanno impedito l’accesso alla zona. E Kiev ha rifiutato l’offerta di un corridoio per evacuare i suoi militari circondati, sostenendo che gli accordi di Minsk lasciano ai governativi il controllo della città.