Nuovi rilievi dei Ris e una nuova prova rilevante che potrebbe essere l’ennesima conferma di un caso che ancora non conosce la parola fine.
Si tratta dell’omicidio di Yara Gambirasio. I carabinieri del reparto scientifico avrebbero trovato tracce dei sedili del veicolo di Massimo Bossetti sui vestiti della tredicenne rapita e uccisa il 26 novembre 2010 nel Bergamasco.
A riportare la notizia questa mattina è il quotidiano La Stampa. Quindi adesso sarebbero due le cosiddette “prove regine” che puntano contro il muratore di Mapello: il suo Dna rinvenuto sugli splip e i leggings di Yara e adesso i fili del sedile del camioncino.
Preziosa è stata l’attività svolta dai carabinieri del Ris agli ordini del colonnello Giampietro Lago e del Racis, alla guida del generale Pasquale Angelosanto. Gli esami hanno confermato che fili di stoffa rinvenuti sulla parte esterna dei leggings della ragazzina appartenevano al tessuto delle poltroncine dell’Iveco Daily di Bossetti. Lo stesso veicolo che quella sera del 2010 era stato visto vicino alla palestra di Brembate dove la ragazzina si esercitava, sia da un testimone che dalle telecamere di sicurezza.
Secondo l’accusa quindi non ci sono più dubbi: Yara la notte in cui è stata uccisa è salita sul veicolo di Bossetti.
Massimo Bossetti, difeso dall’avvocato Claudio Salvagni, continua però a dichiararsi innocente. Solo pochi giorni fa la perizia sul suo computer ha rivelato, per inquirenti e investigatori, la sua ossessione per “vergini tredicenni rosse“, come Yara. Ma lui insiste nel respingere tutte le accuse.